Ortona, il cane adottato al canile fa fuggire i ladri d’appartamento
Dopo essere stato trovato per strada vagabondo e con segni sul collo, a gennaio è entrato nel rifugio I proprietari: «Lui ci ha dato l’allarme per chiamare i carabinieri». L’associazione: «È una razza devota»
ORTONA. Dal canile a guardiano della casa: è questa la storia a lieto fine di Osvaldo, un rottweiler nero e marrone che nella notte tra giovedì e venerdì scorsi ha sventato un furto a casa dei nuovi proprietari. «Osvaldo vagava per San Vito ad aprile 2023 con dei segni sul collo, probabilmente aveva avuto a che fare con qualcuno che lo strattonava con un guinzaglio a strozzo», spiegano dalla Lega italiana dei diritti dell’animale (Lida) di Ortona che gestisce il rifugio dove è stato accolto il cane, «non aveva il microchip per cui è stato impossibile capire da dove venisse. Dopo la prassi sanitaria è stato accolto nel rifugio di Ortona. La prima potenziale adozione purtroppo non è andata a buon fine, ma lo scorso mese di gennaio ha trovato una casa». Osvaldo è stato adottato da una famiglia residente all’interno di una contrada in una città vicina a Ortona e i proprietari, che preferiscono rimanere anonimi, raccontano la notte che lo ha visto protagonista. «Avevamo trascorso una serata tranquilla», racconta la famiglia, «eravamo tutti al letto a dormire quando all’una di notte circa siamo saltati tutti in piedi dopo aver sentito Osvaldo abbaiare in modo più forte del solito. Come se fosse stato allarmato da qualcosa, percependo la sua agitazione ci siamo precipitati fuori dal letto per capire cosa stava succedendo». Poi l’allarme di casa. «Quando è scattato abbiamo sentito dei rumori all’esterno», continua la famiglia che, dopo aver realizzato dei ladri in casa, ha immediatamente chiamato i carabinieri. «Una pattuglia è subito arrivata a casa e abbiamo denunciato l’accaduto ai militari».
La famiglia vuole ringraziare l’associazione che gestisce il canile ortonese. «Alla Lida sono stati fantastici, non siamo mai riusciti a superare il vuoto che ha lasciato di Alis, il pastore alsaziano che ci ha lasciati a dicembre. Grazie ai volontari e ai lavoratori del canile abbiamo ora un nuovo componente all’interno della nostra famiglia». «È stato molto bello vedere una famiglia superare il mito dei cani di grande taglia», spiegano dalla Lida, «nonostante la stazza che può incutere timore sono cani estremamente devoti, che prendono a cuore proprio i soggetti più vulnerabili del gruppo sociale di cui entrano a far parte».(m.d’a.)
La famiglia vuole ringraziare l’associazione che gestisce il canile ortonese. «Alla Lida sono stati fantastici, non siamo mai riusciti a superare il vuoto che ha lasciato di Alis, il pastore alsaziano che ci ha lasciati a dicembre. Grazie ai volontari e ai lavoratori del canile abbiamo ora un nuovo componente all’interno della nostra famiglia». «È stato molto bello vedere una famiglia superare il mito dei cani di grande taglia», spiegano dalla Lida, «nonostante la stazza che può incutere timore sono cani estremamente devoti, che prendono a cuore proprio i soggetti più vulnerabili del gruppo sociale di cui entrano a far parte».(m.d’a.)