Ortona, scandalo Peticcio: sanzioni e denunce per inquinamento
Fogna rotta e liquami nel torrente che raccoglie i reflui di tutta l’area industriale e dei due dei maggiori depuratori comunali. Il comandante della Guardia costiera: "Ora i controlli nel settore vitivinicolo"
ORTONA. Terreni melmosi e maleodoranti nella vegetazione impenetrabile, e poi anche una fogna rotta dalla quale fuoriuscivano, probabilmente da diverso tempo, reflui non depurati che si spargevano nel terreno generando un acquitrino fangoso e insalubre, per poi immettersi, per ruscellamento, direttamente nel vicino torrente Peticcio. Hanno trovato tutto questo i militari della Capitaneria di porto di Ortona nel corso delle indagini che li hanno portati a risalire il corso del torrente Peticcio, fiume purtroppo noto alla cronaca per frequenti fenomeni di scarichi maleodoranti e colorazioni anomale delle acque.
L'operazione avviata nel 2018 è sfociata in 7 sanzioni amministrative e in due deferimenti all’autorità giudiziaria. Nel frattempo la fogna rotta, risalente a diversi anni prima, è stata segnalata alla Sasi, che dopo vari sopralluoghi ha effettuato la riparazione. Le indagini sul Peticcio rientrano nella prima campagna di controlli mirati del 2020 della Capitaneria. Le sanzioni, con importi variabili dai 1.500 ed i 60mila euro, saranno determinate dalla Regione, cui compete anche le diffide nei confronti dei trasgressori affinché essi entro un tempo limite dovranno adeguare le strutture dei propri depuratori, pena la revoca dell’autorizzazione allo scarico.
Il comandante della Guardia costiera di Ortona, Capitano di Fregata Forte, annuncia tra l'altro che a breve inizierà anche una campagna di controllo del settore vitivinicolo, incrementando l’attività di vigilanza soprattutto negli orari notturni e nei fine settimana. Il torrente Peticcio, pur avendo una portata ridotta, raccoglie i reflui di tutta l’area industriale di Ortona, oltre a quelli di due dei maggiori depuratori comunali della città: "Si auspica che il senso civico di cittadini ed imprese possa contribuire sempre più a ridurre il fenomeno degli scarichi abusivi nel pieno rispetto dell’ambiente”.