Il caso del paziente morto in ospedale. L’allarme del giudice: «Disorganizzazione incredibile»
I rilievi nell’ordinanza con cui viene respinta la richiesta di interdizione dei due medici indagati
CHIETI. Nell’ospedale è emersa «una disorganizzazione incredibile e ormai sedimentatasi». L’allarme è contenuto nell’ordinanza con cui il giudice Andrea Di Berardino, lo scorso 13 marzo, si è espresso sulla richiesta del pubblico ministero Giancarlo Ciani, che aveva sollecitato il divieto di esercitare la professione per 12 mesi nei confronti dei due medici dell’Emodinamica di Chieti che ora rischiano il processo per omicidio colposo aggravato, rifiuto di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio in relazione alla morte, secondo l’accusa provocata da un esame negato, del paziente Osvaldo Antonio Rulli, 67 anni, di Ortona, deceduto al policlinico il 28 novembre 2023.
La richiesta di misura cautelare è stata respinta, ma il provvedimento del tribunale offre uno spaccato della situazione che – almeno fino a qualche mese fa – si viveva all’interno dell’ospedale. In base alla tesi accusatoria, mentre il paziente era in attesa di essere sottoposto a una coronorografia, gli indagati si sono addirittura recati a un convegno all’hotel Parco Paglia, chiudendo il reparto per un pomeriggio. Il procedimento si trova al termine delle indagini preliminari: gli indagati potranno produrre memorie o chiedere di farsi interrogare. Poi il pm deciderà se sollecitare la richiesta di processo o l’archiviazione.
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