Parcheggi, chioschi e punti ristoro Arriva il piano della fascia costiera 

L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di dotare il tratto di litorale di infrastrutture e servizi L’assessore D’Elisa: no a cemento e bitume. Salvatorelli (Arci): si stravolge la fruizione dei luoghi

VASTO. L’obiettivo è quello di dotare l’intero tratto di costa di infrastrutture e servizi come parcheggi, chioschi di legno e punti ristoro per l’accoglienza ai turisti. Ma il rischio concreto, paventato da alcune associazioni, è l’ulteriore “antropizzazione” di quegli angoli di scogliera dall’elevato pregio naturalistico rimasti finora intatti o quasi. Si accende il dibattito sul piano costa, il progetto che prevede la sistemazione della fascia litoranea, dalla statua della Bagnante a Vignola, dove sono previsti manufatti “leggeri” e chioschi in legno da adibire a bar e punti ristoro a servizio della Via Verde. Oltre alle aree panoramiche attrezzate e ai parcheggi nelle zone a monte della ciclopedonale sono previsti anche gli accessi al mare, alcuni da ripristinare, altri da realizzare con materiali compatibili con l’ambiente (breccia stabilizzata).
«La discussione nella maggioranza è quasi chiusa», spiega l’assessore all’urbanistica, Alessandro D’Elisa, «abbiamo trovato la quadra sulla realizzazione di sette aree panoramiche per meglio sfruttare la costa con una serie di interventi, come strutture ricettive di piccole dimensioni che non potranno superare i 130 metri di superficie, rigorosamente in legno in aree ritenute idonee dal progettista. No al cemento, no al bitume, no al catrame: sono consentiti solo materiali compatibili con l’ambiente».
E se per l’assessore D’Elisa non si corre il rischio di una ulteriore antropizzazione della costa, per alcune associazioni tale pericolo è più che concreto.
«Tanto per cominciare questo piano costa risente di una vecchia impostazione», commenta Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci, «la tendenza oggi è quella di preservare quei siti che hanno una grande valenza naturalistica. L’attuale trend indica che sono proprio le aree senza insediamenti ad attirare i nuovi flussi turistici e che proprio per questo andrebbero preservate. Tra l’altro ho forti dubbi su quelle che l’assessore D’Elisa definisce strutture leggere», continua Salvatorelli, «e che, in ogni caso, stando agli elaborati, saranno alte quattro metri e mezzo e con una superficie di 130 metri. Secondo me con questo piano costa si va a stravolgere la fruizione dei luoghi: lungo sei chilometri di costa, in aree di pregio naturalistico, andremo ad avere ben 11 attività commerciali», conclude il presidente dell’Arci.
Il piano è stato riconsegnato a gennaio dall’architetto Bruno Celupica, ed è da mesi all’attenzione dei partiti e delle liste civiche che compongono la maggioranza. A breve dovrebbe anche esserci un passaggio nella Commissione assetto del territorio presieduta dal consigliere Luigi Marcello.
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