Parco della costa I contrari riuniti in assemblea
A Fossacesia dibattito aperto a sindaci e amministratori Mancini: «Noi estranei al raid contro l’assessore Natale»
FOSSACESIA. Scendono ancora in piazza i “No Parco”, contrari da sempre alla realizzazione del Parco nazionale della Costa teatina, riserva naturale protetta che coinvolge otto comuni della costa dei trabocchi e poco più di 9mila ettari di territorio. Ancora una volta, come accaduto nel luglio del 2011, è Fossacesia ad ospitare la protesta. Questa sera alle 20, nel teatro comunale, l’associazione Amici della Costa teatina organizza un dibattitto aperto a tutti i sindaci e agli amministratori coinvolti dal progetto Parco.
«Abbiamo indetto la manifestazione per due motivi», puntualizza Alessandro Mancini, tra gli organizzatori della manifestazione, «il primo è per ribadire la nostra posizione contro questo progetto, e il secondo per chiarire che i No Parco sono assolutamente estranei ad alcune vicende recenti». Il riferimento è a quanto accaduto all’assessore all’ambiente di Fossacesia, Andrea Natale, che si è visto distruggere a colpi di motosega un campo coltivato a 29 piante di ulivo, lasciate in eredità dal padre, Nazzareno. L'assessore Natale ha escluso da subito che il gesto, definito “intimidatorio”, fosse a causa di piccoli screzi o liti di vicinato. L’unico motivo di contrasto che l’assessore abbia saputo citare anche alle forze dell’ordine è stato proprio il suo impegno per la realizzazione del Parco nazionale.
«Come abbiamo già detto», rimarca Mancini, «i No Parco non c’entrano con questa brutta vicenda. Chi ha distrutto 29 piante di ulivo non è degno di abitare nel nostro pianeta». Ma i motivi per manifestare contro la riserva nazionale stabilita da una legge governativa nel 2001, restano. «Il Parco deve essere costituito solo dalle aree protette e dalle zone Sic, già sottoposte a vincoli», precisano gli Amici della Costa teatina, «non abbiamo bisogno di ulteriori limitazioni e vincoli su altre zone come aree urbanizzate, terreni coltivati o aree industriali».
Altra causa di disaccordo, esplicitata anche dai comuni di San Vito e Rocca San Giovanni, sarebbe la costituzione di un ente parco, organo che, per i No Parco, ostacolerebbe l'operato e la gestione del territorio da parte dei sindaci e, quindi, dei cittadini.
Daria De Laurentiis
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