SAN SALVO
Pilkington, via libera alla fusione con le fabbriche Primo e Bravo
L’annuncio durante l’incontro tra direzione aziendale e sindacati. Più garanzie per i lavoratori, l’incorporazione con i due stabilimenti satelliti entro la fine dell’anno
SAN SALVO. Rivoluzione in casa Pilkington. La direzione aziendale ha comunicato ieri ai rappresentanti sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Ugl-Chimici la volontà del gruppo internazionale Nsg di avviare le procedure amministrative per la fusione e l'accorpamento degli stabilimenti satellite Primo e Bravo con Pilkington. Primo e Bravo entro fine anno entrerebbero a far parte di Pilkington Italia.
Le organizzazioni sindacali, le Rsu e le Rsa delle tre aziende, si incontreranno il 20 aprile per l'approfondimento delle tematiche proposte dal colosso industriale che riguarderanno anche progetti di armonizzazione. A seguire ci saranno le assemblee con i lavoratori di Primo e Bravo. La fusione dovrebbe avvenire entro fine anno.
I dipendenti di Primo e Bravo sono circa 600. Pilkington Italia raggiungerebbe quindi 2.500 lavoratori. I rappresentanti sindacali per il momento preferiscono non pronunciarsi. «Dobbiamo entrare nel merito», afferma Arnaldo Schioppa, segretario della Uil. «Aspettiamo il 20 aprile», taglia corto Emilio Di Cola, segretario Cgil. Quel che è certo è che svantaggi non dovrebbero essercene. Al contrario, tutto porta a pensare che per i lavoratori di Primo e Bravo ci sarebbero più garanzie. Pilkington potrebbe all'occorrenza e secondo le necessità, servirsi del personale dei due stabilimenti incorporati.
Lo stabilimento Primo entrò a far parte della famiglia Pilkington 15 anni fa. Di recente nella fabbrica che produce parabrezza wiring ci sono stati piccoli ma importanti segnali di ripresa. L'azienda ha ripreso a lavorare a turni ed è tornata ad assumere giovani. Venticinque gli interinali assunti in due mesi. I prodotti Primo sono richiesti soprattutto dal Nord Europa. Anche Bravo è apprezzata, è leader nella produzione e lavorazione di vetro, fibre di vetro e altri prodotti compositi. L'unione con Pilkington porterebbe sicuri vantaggi. Nei prossimi due mesi saranno definiti tutti i dettagli.
Nonostante il perdurare della crisi del settore automotive, Pilkington ha dimostrato di essere un colosso pronto a resistere e a guardare lontano. Non a caso a fine anno il presidente, Graziano Marcovecchio, ha annunciato cinque milioni di investimenti per la realizzazione di nuovi impianti. In particolare 3,4 milioni sono destinati alla realizzazione di una nuova linea di preparazione dei vetri temperati, migliorando la qualità della produzione. Con un milione e 600mila euro, invece, sarà realizzato un impianto per la lavorazione dei vetri laminati laterali per le vetture di alta gamma. (p.c.)
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