Più chiamate dopo il caso di Giulia
Di Loreto (centro antiviolenza): «Sull’onda emotiva crescono le richieste di aiuto»
CHIETI. Un forte aumento delle richieste di aiuto dopo la morte di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dall’ex fidanzato a coltellate poco più di un mese fa. È quanto ha avuto modo di riscontrare Maria Laura Di Loreto, responsabile del centro “Donna alpha” di Chieti che offre assistenza alle donne vittime di violenza. «Subito dopo il caso Cecchettin abbiamo riscontrato un aumento di contatti, grossomodo una quindicina in più in due settimane», spiega Di Loreto, «tutte chiamate alle quali seguono i nostri riscontri immediati, per verificare quanto sia reale il rischio di violenza, se sia effettivamente a repentaglio la vita di chi chiama e quindi ci sia bisogno di intervenire immediatamente. Quando ci sono fatti di cronaca o iniziative di sensibilizzazione, generalmente c’è sempre un aumento delle richieste: magari chiama chi aveva paura a farlo e sull’onda emotiva trova il coraggio di telefonare. A volte può anche trattarsi solo di chi cerca un avvocato per separarsi, ed anche questo è un passaggio importante perché la separazione a volte può sfociare in episodi di violenza». Il fatto che cresca il numero di chiamate al centro è comunque un dato che, a giudizio di Di Loreto, può essere letto come un fattore positivo, perché evidenzia la crescita del numero di chi trova il coraggio di chiedere aiuto.
Secondo gli ultimi dati forniti dal centro antiviolenza Donna Alpha di Chieti, nell’ultimo anno sono 300 le donne che si sono rivolte al centro. Tra queste sono state 172 le richieste di informazioni, 47 le consulenze legali e 178 quelle prese in carico. Nel 36% dei casi si tratta di donne dai 30 ai 39 anni e per l’86% italiane. Fautori della violenza sono nella maggior parte dei casi i mariti (43%), poi i compagni (20%) e gli ex mariti (18%), a seguire ex fidanzati, fidanzati, familiari, conoscenti ed ex compagni, tutti di origine per l’89% italiana. Attualmente nella nostra provincia sono operativi quattro centri antiviolenza: oltre a quello di Chieti, ci sono “Donn.è” e “Non sei sola” a Ortona”, “Dafne” a Lanciano e “Donnattiva” a Vasto.(a.rap.)
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