Precari Sasi niente assunzioni senza concorso

LANCIANO. «I lavoratori non possono essere stabilizzati, devono essere assunti dopo un concorso pubblico, come prevede la legge regionale 23 del 5 agosto 2004». È la sentenza emessa dal giudice del lavoro, Paola De Nisco, nei confronti di 9 lavoratori Sasi (la società pubblica dell’acqua) che si erano rivolti al tribunale per chiedere la stabilizzazione dei contratti che avevano a tempo determinato. «Farò appello», annuncia l’avvocato dei dipendenti, Sandro Mammarella, «perché i contratti andavano stabilizzati essendo stati più volte rinnovati. Per la precisione i lavoratori da 7 anni erano assunti con contratti a termine e questi andavano trasformati a tempo indeterminato come prevede il codice civile».

Si è chiusa quindi, con una sentenza in favore della Sasi, questa “prima” parte della causa di lavoro per 9 dipendenti (4 sono attualmente in attività) visto che la seconda si aprirà dopo che Mammarella presenterà il ricorso all’Aquila. Restano però aperti altri due filoni, penali, legati a questa vicenda. «C’è una denuncia per mobbing», dice il legale, «presentata da una donna dei 9 lavoratori che hanno presentato ricorso al tribunale del lavoro. Inoltre 5 di questi dipendenti nell’aprile 2011 hanno presentato una querela contro il presidente della Sasi, Domenico Scutti, che ha detto loro che avrebbero ottenuto il rinnovo del contratto a condizione che avessero desistito dall’azione intrapresa dinanzi al tribunale del lavoro per il riconoscimento del diritto alla stabilizzazione del contratto. Alla fine delle indagini la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Scutti per estorsione aggravata. Sarà il giudice delle udienze preliminari, il prossimo 13 maggio, a decidere se mandare o meno il presidente Sasi a processo». (t.d.r.)

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