asl sotto accusa
Prodotti per celiaci, rimborsi a rilento
VASTO. Un’attesa che può raggiungere anche i due mesi per ottenere dalla Asl i rimborsi dei prodotti alimentari per celiaci. A segnalare le lungaggini burocratiche è una commerciante, Antonella...
VASTO. Un’attesa che può raggiungere anche i due mesi per ottenere dalla Asl i rimborsi dei prodotti alimentari per celiaci. A segnalare le lungaggini burocratiche è una commerciante, Antonella Spadaccini, che da un paio d’anni ha aperto con la sorella il punto vendita di prodotti specializzati Zeroglutine.
«I celiaci hanno possibilità di acquistare alcuni tipi di alimenti tramite dei buoni mensili che variano in base all’età e al sesso e che sono erogati dalla Asl», spiega. «Fino a qualche anno fa la loro vendita era una prerogativa delle farmacie. Da un po’ di tempo, invece, stanno aprendo in tutta Italia negozi specializzati che hanno sulla clientela un impatto emotivo diverso dalla farmacia», fa notare. «Alla fine del mese il commerciante riconsegna i buoni alla Asl ed emette la relativa fattura e qui inizia il problema. La maggior parte della merce viene pagata ai fornitori dopo 60 giorni. Qualche ditta, però, richiede il pagamento addirittura a 30 giorni», spiega la Spadaccini.
«Il negoziante è costretto a pagare perché altrimenti non potrebbe fare ulteriori ordini a discapito di un negozio vuoto e con la relativa perdita di clienti. L’azienda sanitaria, però, temporeggia, sostenendo che non ha denaro per i rimborsi costringendo così i commercianti ad anticipare», spiega. «Se il negoziante non ha la forza economica, fa fatica ad arrivare a fine mese e a coprire tutte le uscite, rischiando persino di dover chiudere», fa notare. «Lo stesso problema accomuna tanti piccoli imprenditori che investono nelle loro attività. Purtroppo, però, le lungaggini burocratiche rischiano di mettere in ginocchio attività come questa», dicono le titolari sollecitando la Asl a snellire i tempi per i rimborsi.
Simona Andreassi
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