Rianimazione passa da 12 a 8 posti La Asl: «Soluzione temporanea»

13 Novembre 2024

Il manager dell’azienda sanitaria Schael risponde alle critiche di cittadini e politici anche sui farmaci «I letti coprono il fabbisogno, ma riprenderemo il progetto del 2015 per ristrutturare il reparto»

LANCIANO. Quattro posti Utic (unità di terapia intensiva cardiologica) nei locali ristrutturati della rianimazione e 4 posti della rianimazione divisi 2 nel blocco operatorio, uno nei locali originari e uno in osservazione breve (Obi): è la riorganizzazione dei due reparti dell’ospedale Renzetti illustrata dal manager Asl, Thomas Schael, assieme al direttore sanitario, Flavia Pirola, al direttore del dipartimento Emergenza-urgenza, Emmanuele Tafuri, e del dipartimento Cuore, Umberto Benedetto, alla vigilia del consiglio comunale che oggi prevede una mozione della opposizione proprio sulla rianimazione. Schael che ha poi bollato come “menzogne” le accuse sulla carenza di farmaci nel presidio. «La rianimazione non è mai stata chiusa, due posti sono nel blocco operatorio dall’estate per i lavori di rimozione dell’amianto nell'unità», precisa Schael, «e sono rimasti lì perché il 2 ottobre scorso un esposto ha denunciato le carenze strutturali dell’Utic e ci ha costretto a fermare la riapertura della rianimazione e spostarvi l’Utic che ha bisogno di lavori». E i lavori nell’unità di terapia intensiva cardiologica al terzo piano della palazzina centrale del Renzetti erano previsti già nel 2015 ma non sono stati fatti nonostante il trasferimento del reparto nell’ex chirurgia, che non è appunto a norma. «Il trio D’Alfonso-Paolucci-Pupillo non ha mai dato corso, per questioni di fondi, alla ristrutturazione dell’Utic», dice Schael. «Noi appena insediati abbiamo fatto i lavori in pronto soccorso, in ginecologia, in rianimazione e ora siamo costretti a dover intervenire sia sull’Utic che in Rianimazione trovando soluzioni che non sacrifichino l’assistenza, limitino i disagi e rispettino la dotazione di posti letto previsti nel Dm 70. E la scelta fatta è di spostare 4 letti (dei 6 originari) Utic nella Rianimazione che avrà anche la stanza pacemaker con ingresso separato dal lato pronto soccorso, mentre la rianimazione avrà due letti nel blocco operatorio per i pazienti che hanno subito interventi, uno nei locali attuali con ingresso dedicato e uno in Obi». Quindi, dai 12 letti originari, 6 dell’Utic e 6 della rianimazione ce ne saranno 8, di cui un posto di sub intensiva. «Ma assicurano il fabbisogno in base ai bacini di utenza», precisa Tafuri, «come dimostrano anche i trasferimenti per emergenze che sono solo 3 al mese». «Ad ogni modo questa rimodulazione è temporanea per eseguire i lavori in Utic», precisa il manager. «Abbiamo deciso di riprendere il progetto del 2015 di ristrutturazione dei vecchi locali perché sono già accreditati, hanno le autorizzazioni. I soldi? Occorrono 2.450.000 euro per i quali abbiamo già ottenuto l’impegno del presidente della Regione Marco Marsilio e dell’assessore alla salute Nicoletta Verì all’erogazion». «Un progetto che abbiamo rivisto», precisa Pirola, «prevede anche la realizzazione dei bagni in ogni camera. È un lavoro che non verrà “sprecato”, perché questa palazzina non sarà demolita nell'ambito della costruzione del nuovo ospedale». Altro tema caldo la carenza dei farmaci, lamentata da pazienti e anche da sei sindacati. «Menzogne», sbotta Schael. «I sindacati hanno detto che manca l’alcol: ne abbiamo litri. Di paracetamolo in fiale abbiamo 500 dosi, a cui aggiunto altre 3mila prese a prezzo maggiorato. Falso che non paghiamo i fornitori». «Alcuni medicinali non sono disponibili sul mercato nazionale e internazionale come riportato anche dal sito dell’Aifa», aggiunge Pirola, «e abbiamo ovviato al problema acquistando farmaci con la stessa formulazione, pure più costosi. Stiamo lavorando sull’appropriatezza». «Non ci sono tagli», chiude Benedetto, «Gli acquisti di farmaci e dispositivi non sono mai stati bloccati».