Ricettazione, 2 denunciati
Coppia aveva in casa Pc, cellulari e videocamere.
VASTO. Un computer portatile super accessoriato, numerose pen drive. E ancora videocamere, telefonini e hi fi. E’ lungo l’elenco del materiale ritrovato dai carabinieri in un appartamento della periferia: bottino di una serie di colpi messi a segno negli ultimi cinque mesi nell’Aquilano e nel Chietino. Nei guai i padroni di casa, una coppia rom, B.F., 37 anni e M.S. 36 anni.
I due padroni di casa sono accusati di ricettazione. Intanto i carabinieri continuano l’inchiesta per cercare di identificare gli autori materiali dei furti e possibilmente chi ha trasferito in città tutto quel bottino. Il sospetto degli investigatori è che possa trattarsi di una vera e propria banda che rubava su commissione e che dopo ogni furto trasferiva la refurtiva nel Vastese o anche ad altri ricettatori. La casa trasformata in un magazzino di merce rubata è nel quartiere San Paolo, nella zona nord di Vasto. In quell’appartamento i carabinieri hanno trovato un piccolo market di computer portatili, videocamere, telefonini e materiale elettronico: valore commerciale dei singoli pezzi il più vario, da 10 a 15mila euro.
Il blitz è avvenuto martedì sera al termine di una indagine durata cinque mesi e partita da una serie di denunce sporte dalle vittime di furti messi a segno in abitazioni della provincia aquilana e nell’area chietina. Alcuni degli oggetti “rubati” sono stati ritrovati nel Vastese già qualche tempo fa. Così, da L’Aquila e Chieti le indagini dei carabinieri si sono concentrate sulle rive dell’Adriatico. I militari hanno tenuto d’occhio per mesi decine di sospettati. Controllato i loro movimenti, osservato le frequentazioni. E’ stato così che gli investigatori hanno notato un insolito andirivieni in un condominio del quartiere San Paolo. Convinti di essere sulla buona strada, i militari hanno chiesto e ottenuto dalla Procura il mandato per eseguire una perquisizione domiciliare. E’ bastato entrare nell’appartamento di B.F. ed M.S. per avere la conferma che i sospetti erano più che fondati.
Gli oggetti sono stati sequestrati e appena completate le formalità d’inventario delle prove a carico saranno riconsegnati ai legittimi proprietari. Il padrone di casa e la moglie sono stati denunciati per ricettazione. Gli accusati però negano ogni addebito. Assicurano di essere all’oscuro della provenienza degli oggetti. Le indagini però proseguono. I militari vogliono scoprire chi ordinava i furti, come venivano organizzati e dove, chi portava il materiale rubato da L’Aquila fino a Vasto. Gli investigatori lasciando intendere che il ritrovamento della refurtiva è solo la prima pagina di un fascicolo che promette di diventare piuttosto voluminoso.
I due padroni di casa sono accusati di ricettazione. Intanto i carabinieri continuano l’inchiesta per cercare di identificare gli autori materiali dei furti e possibilmente chi ha trasferito in città tutto quel bottino. Il sospetto degli investigatori è che possa trattarsi di una vera e propria banda che rubava su commissione e che dopo ogni furto trasferiva la refurtiva nel Vastese o anche ad altri ricettatori. La casa trasformata in un magazzino di merce rubata è nel quartiere San Paolo, nella zona nord di Vasto. In quell’appartamento i carabinieri hanno trovato un piccolo market di computer portatili, videocamere, telefonini e materiale elettronico: valore commerciale dei singoli pezzi il più vario, da 10 a 15mila euro.
Il blitz è avvenuto martedì sera al termine di una indagine durata cinque mesi e partita da una serie di denunce sporte dalle vittime di furti messi a segno in abitazioni della provincia aquilana e nell’area chietina. Alcuni degli oggetti “rubati” sono stati ritrovati nel Vastese già qualche tempo fa. Così, da L’Aquila e Chieti le indagini dei carabinieri si sono concentrate sulle rive dell’Adriatico. I militari hanno tenuto d’occhio per mesi decine di sospettati. Controllato i loro movimenti, osservato le frequentazioni. E’ stato così che gli investigatori hanno notato un insolito andirivieni in un condominio del quartiere San Paolo. Convinti di essere sulla buona strada, i militari hanno chiesto e ottenuto dalla Procura il mandato per eseguire una perquisizione domiciliare. E’ bastato entrare nell’appartamento di B.F. ed M.S. per avere la conferma che i sospetti erano più che fondati.
Gli oggetti sono stati sequestrati e appena completate le formalità d’inventario delle prove a carico saranno riconsegnati ai legittimi proprietari. Il padrone di casa e la moglie sono stati denunciati per ricettazione. Gli accusati però negano ogni addebito. Assicurano di essere all’oscuro della provenienza degli oggetti. Le indagini però proseguono. I militari vogliono scoprire chi ordinava i furti, come venivano organizzati e dove, chi portava il materiale rubato da L’Aquila fino a Vasto. Gli investigatori lasciando intendere che il ritrovamento della refurtiva è solo la prima pagina di un fascicolo che promette di diventare piuttosto voluminoso.