Rosetana ko, carabinieri in campo per fermare la rissa Botte anche tra Ortona e Alba
Parapiglia tra i giocatori locali e i rivali della Sant dopo la retrocessione
ROSETO. Si è conclusa nel peggiore dei modi la stagione per la Rosetana calcio, sconfitta ieri in casa al termine di una gara con il Sant’Egidio che valeva la salvezza. Alla fine dell’incontro, allo stadio Fonte dell’Olmo, le squadre hanno smesso di giocare al calcio, per dare vita a un tafferuglio che ha visto contrapposti alcuni giocatori delle due fazioni opposte. Più che di una rissa vera e propria, si è trattato di una reazione provocata probabilmente da qualche parola fuori posto volata dopo che l’arbitro aveva fischiato la fine della gara, facendo scattare la reazione dei padroni di casa, già messi a dura prova da una situazione societaria piuttosto tesa che si sta vivendo in casa Rosetana in questo ultimo scorcio di campionato.
Il tafferuglio è stato immediatamente sedato dai responsabili delle due società, i quali sono scesi in campo per calmare i propri giocatori. Sono intervenuti anche i carabinieri a placare gli animi e alcuni dirigenti locali sono stati infine portati nella caserma di Roseto per spiegare come si sono svolti i fatti. Non si escludono per ora segnalazioni all’autorità giudiziaria da parte degli uomini dell’Arma.
Ma c’è stata anche un’altra rissa che si è consumata a Ortona prima della sfida contro l’Alba. In questo caso si registrano anche feriti. Due giocatori albensi, De Berardinis e Tarquini, sarebbero stati presi a botte lungo il corridoio degli spogliatoi da due calciatori avversari. Oltre alle parole grosse e le urla, sarebbero partiti anche pugni che hanno raggiunto i volti dei teramani. Entrambi sono finiti all’ospedale Bernabeo, solo che uno dei due è stato dimesso con una prognosi di 21 giorni per la frattura alla mandibola mentre l’altro è rimasto in ospedale in osservazione per valutare gli effetti di un trauma cranico da percosse.