Saltano le norme sul Prg, sì al cemento
La commissione rinvia a settembre. E’ scontro sul caos urbanistico
VASTO. Non sono serviti a niente gli appelli e le petizioni. Nonostante le richieste dei cittadini - che in questi giorni hanno fatto sentire la loro voce condannando il caos edilizio provocato dall’attuale piano regolatore - la commissione “Assetto e utilizzo del territorio” ha rinviato a settembre la discussione sulle nuove norme tecniche, quelle che, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale, dovrebbero rimettere ordine nell’assetto urbanistico. La proposta di rinvio è stata avanzata dal consigliere comunale dell’Udeur, Riccardo Alinovi (ex Margherita) e votata dagli esponenti del centrodestra. A favore del rinvio si sono espressi Guido Giangiacomo di Forza Italia, Francesco Paolo D’Adamo dell’Udc e Michele Notarangelo del Comitato civico. Hanno votato contro il presidente della Commissione, Fabio Smargiassi (Rifondazione comunista) e Antonio Di Santo (Democratici di Sinistra) che era presente alla riunione in sostituzione di Fabio Giangiacomo, mentre Corrado Sabatini (Idv) si è astenuto.
«Quello che è accaduto è di una gravità inaudita», commentano Marco Marra e Fabio Smargiassi di Rifondazione comunista, «si è deciso di rinviare la discussione sulle nuove norme tecniche a settembre per motivi poco chiari». Le motivazioni riguardano la volontà di approfondire l’argomento oltre a un discorso «sull’elevata temperatura» che avrebbe caratterizzato i prossimi mesi. Va precisato che ieri era la quarta volta che la Commissione si riuniva su questo argomento e che le norme erano in mano ai consiglieri ufficialmente da oltre un mese. «Le considerazioni che scaturiscono sono gravi», incalzano Marra e Smargiassi, «Alinovi e la destra, con questa manovra vogliono prolungare i tempi del provvedimento. Ne saranno lieti i gruppi di potere del mattone che già da tempo sono preoccupati per la rivisitazione delle nuove norme tecniche e che si stanno muovendo per velocizzare le pratiche già in itinere per nuove costruzioni. Sarà che l’urbanizzazione selvaggia della nostra città piace cosi tanto ad Alinovi e alle destre».
I favorevoli al rinvio adducono diverse motivazioni. «Penso che un provvedimento di tale rilevanza debba essere approfondito con oculatezza nell’interesse dei cittadini», ribadisce Alinovi, mentre Guido Giangiacomo (Forza Italia) si appella a «questioni formali». «Sono due mesi che discutiamo di un provvedimento che non porta la firma di nessun tecnico progettista», afferma il capogruppo azzurro, «abbiamo anche chiesto chiarimenti sulla cubatura: se si alterano i parametri edificatori non siamo più in presenza di una revisione delle norme tecniche ma di una vera e propria variante al Prg. Credo, comunque, che su questo argomento ci siano più problemi nella maggioranza che nel centrodestra», chiosa Giangiacomo.
«Quello che è accaduto è di una gravità inaudita», commentano Marco Marra e Fabio Smargiassi di Rifondazione comunista, «si è deciso di rinviare la discussione sulle nuove norme tecniche a settembre per motivi poco chiari». Le motivazioni riguardano la volontà di approfondire l’argomento oltre a un discorso «sull’elevata temperatura» che avrebbe caratterizzato i prossimi mesi. Va precisato che ieri era la quarta volta che la Commissione si riuniva su questo argomento e che le norme erano in mano ai consiglieri ufficialmente da oltre un mese. «Le considerazioni che scaturiscono sono gravi», incalzano Marra e Smargiassi, «Alinovi e la destra, con questa manovra vogliono prolungare i tempi del provvedimento. Ne saranno lieti i gruppi di potere del mattone che già da tempo sono preoccupati per la rivisitazione delle nuove norme tecniche e che si stanno muovendo per velocizzare le pratiche già in itinere per nuove costruzioni. Sarà che l’urbanizzazione selvaggia della nostra città piace cosi tanto ad Alinovi e alle destre».
I favorevoli al rinvio adducono diverse motivazioni. «Penso che un provvedimento di tale rilevanza debba essere approfondito con oculatezza nell’interesse dei cittadini», ribadisce Alinovi, mentre Guido Giangiacomo (Forza Italia) si appella a «questioni formali». «Sono due mesi che discutiamo di un provvedimento che non porta la firma di nessun tecnico progettista», afferma il capogruppo azzurro, «abbiamo anche chiesto chiarimenti sulla cubatura: se si alterano i parametri edificatori non siamo più in presenza di una revisione delle norme tecniche ma di una vera e propria variante al Prg. Credo, comunque, che su questo argomento ci siano più problemi nella maggioranza che nel centrodestra», chiosa Giangiacomo.