psichiatria e lungodegenza
Salvi e Caramanico: così si è evitato il trasloco
CHIETI. «Con una iniziativa politica congiunta abbiamo ottenuto la revoca del trasferimento della Psichiatria a Chieti e della Lungodegenza a Ortona, che significava quasi certamente l'avvio del...
CHIETI. «Con una iniziativa politica congiunta abbiamo ottenuto la revoca del trasferimento della Psichiatria a Chieti e della Lungodegenza a Ortona, che significava quasi certamente l'avvio del Santissima Immacolata a quella chiusura del nostro ospedale contro la quale ci siamo mobilitati attivando il canale della trattativa». Liberatorio dopo una settimana di tensioni seguite alle anticipazioni del manager della Asl Francesco Zavattaro, l'annuncio viene dal sindaco di Guardiagrele Sandro Salvi e dal consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico. L'operazione dei due esponenti politici viene fuori soltanto ora, a giochi fatti, dopo un'accelerazione stimolata dalle parole del direttore generale che dava il trasloco per fissato ai primi di agosto. Nella trattativa, trasversale a partiti e schieramenti, Caramanico e Salvi avevano coinvolto fra gli altri lo stesso Zavattaro nella prima fase, il capogruppo del Pdl in Regione Lanfranco Venturoni (assessore alla Sanità nella prima fase della giunta Chiodi), l'assessore regionale all'Agricoltura Mauro Febbo e la presidente della commissione Sanità all'Emiciclo Nicoletta Verì. «È la dimostrazione che ai ricorsi in sede amministrativa, strada che continuiamo a perseguire», spiega Salvi, «avevamo da tempo affiancato la trattativa politica, canale che non abbiamo mai interrotto». Caramanico annota che «lo stesso Zavattaro, in audizione alla V commissione lo scorso gennaio, aveva con chiarezza ammesso che il Santissima Immacolata non costituiva un ostacolo finanziario al risanamento del debito sanitario, un punto di partenza che ci ha rafforzato nelle nostre convinzioni e incoraggiato a proseguire».
Salvi e Caramanico hanno così stoppato un'operazione che avrebbe gettato nell'incertezza tutta la sanità teatina. «Guardiagrele non soltanto in attività, ma presidio da rafforzare», dicono, «contribuirà a scongiurare il sovraffollamento del clinicizzato». Dario Ceregato, vice coordinatore guardiese del Pdl e responsabile cittadino della sanità, osserva che «si è agito in nome degli interessi della gente, accantonando interessi e visibilità di partito». (f.b.)
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