Sanità, nuovo calendario: 36 udienze in 10 mesi

Dopo l'ennesimo rinvio a causa di un'assenza di Vincenzo Angelini (foto), il tribunale di Pescara tenta di abbreviare i tempi per arrivare a sentenza: cinque udienze al mese fino a giugno e, dopo la pausa estiva, altre 16 prima di Natale

PESCARA. C'è un processo da far decollare, ha tuonato il presidente Carmelo De Santis. E allora, ecco il calendario "accelerato" per dribblare impedimenti di imputati e scioperi di avvocati, e proiettare lo scandalo Sanità verso il traguardo della sentenza.

Cinque udienze al mese fino a giugno e, dopo la pausa estiva, altre 16 prima di Natale. Il tribunale, messo a dura prova dall'elevato numero di udienze saltate finora, 8 su 20 - con partenza ad handicap e un solo appuntamento rispettato nel 2012 - ridisegna i contorni temporali del procedimento che ha decapitato la giunta regionale guidata da Ottaviano Del Turco. Fissa 36 udienze, le prime tre già a forte rischio per l'astensione delle toghe dal 15 al 23 marzo, e tenta di risalire la china su un terreno reso impervio dai colpi a sorpresa di Vincenzo Angelini, imputato-parte offesa, ma di fatto "arbitro" negli ultimi due mesi del dibattimento più importante degli ultimi 20 anni. Tra la scelta dell'imprenditore di chiudere il rapporto con il suo avvocato storico Sabatino Ciprietti, le malattie di stagione che lo hanno afflitto nell'ultima settimana e gli stop proclamati dai penalisti contro la riforma sulle liberalizzazioni, l'effetto è stato di arenare il processo e di stizzire il collegio, deciso ora a ingranare la quinta.

Non potrebbe essere altrimenti per un caso da grandi numeri - 27 imputati, quasi 350 testimoni, decine di difensori e parti civili - e dalle forti aspettative: i giudici sono chiamati a pronunciarsi sulle presunte associazioni per delinquere che dal 2003 al 2008, dietro il sipario di due giunte regionali guidate dal centrodestra prima e dal centrosinistra poi, si sarebbero spartite potere e mazzette in nome di interessi privati: 15 milioni versati a politici di entrambi gli schieramenti da Angelini, nella duplice veste di corruttore e concusso.

L'accusa, rappresentata dal pool formato dal procuratore Nicola Trifuoggi e dai pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, ha esaurito in 15 udienze istruttorie (cominciate a giugno) appena un terzo dei suoi testimoni: 45 sui 136 ammessi.

La procura, che contava di completare la propria lista al massimo entro la metà di maggio, dovrebbe esaurirla invece all'inizio dell'estate, a meno di nuovi colpi di scena. A quel punto, il tribunale potrebbe cominciare a sentire i quasi 200 testimoni delle difese; oppure dare spazio agli imputati - quasi tutti i big - che hanno chiesto di essere sottoposti a interrogatorio, accettando dunque di rispondere alle domande dei pm. Sarà il momento più caldo del dibattimento, con un confronto serrato che non si esaurirà in un pugno di udienze. Requisitorie e arringhe, che si annunciano estenuanti, sconfineranno fatalmente nel 2013, rendendo difficile ipotizzare una sentenza prima di un anno. Il tribunale, con 36 udienze programmate in 8 mesi (tolti due mesi estivi per i termini feriali), ha "sottoscritto" un calendario di buona volontà. E a Pescara non era mai accaduto.

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