CHIETI
Senza regole e senza mascherine: i carabinieri fanno chiudere l'autolavaggio
Alla Colonnetta blitz dell'Arma: prezzi concorrenziali e tempi rapidi, ma al costo di diverse violazioni alle regole anti-Covid e alle normative generali sul lavoro. C'era anche un operaio clandestino
CHIETI. Continuano le verifiche dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro in alcuni autolavaggi, spuntati all’improvviso nel corso del 2020, in particolare allo Scalo, che offrono prezzi competitivi sul mercato.
Questa volta la visita dei militari ha riguardato un esercizio sulla Colonnetta, via centrale e di passaggio, dove in tanti si fermano e fanno lavare la macchina “al volo”. A dare manforte ai colleghi del N.I.L., i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile e della Stazione di Chieti Scalo. Al loro arrivo i lavoratori sarebbero stati trovati con le mascherine abbassate, senza che osservassero alcun distanziamento e in condizioni igieniche ritenute assolutamente inaccettabili, secondo quanto emerso dal sopralluogo.
Durante il controllo i carabinieri hanno accertato e contestato numerose violazioni sia amministrative che penali, oltre a quelle della normativa anti-covid-19. Sono stati scoperti due lavoratori "in nero", senza la prevista formazione e senza la certificazione medico – sanitaria, e uno di loro è risultato clandestino e senza documenti. Il gestore, un egiziano di 22 anni residente a Teramo, dovrà tenere chiusa l'attività per cinque giorni per le violazioni Covid-19, ma gli è stata sospesa anche l’attività, fino a quando non provvederà a regolarizzare la posizione del lavoratore e a pagare le sanzioni che ammontano a 31.900 euro. Inoltre è stato denunciato alla Procura per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.