LANCIANO
Sparatoria tra albanesi, 31 anni di carcere
Condannati in quattro e provvisionale da 150mila euro alla vittima che da allora è semiparalizzata
LANCIANO. Tredici anni e 4 mesi di reclusione per Altin Pojana; 6 anni e 8 mesi a Behar Gjoka, 6 anni per Florenc Kuerti e 5 anni e 4 mesi per Amarildo Ferko. Risarcimento danni da stabilire in separata sede, nel frattempo devono versare una provvisionale di 150mila euro per Oltjon Kurti e 6mila euro per E.S, parti civili nel processo. E’ la sentenza emessa con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari Giovanni Nappi verso i 4 albanesi protagonisti della sparatoria del 18 aprile 2021 nella zona industriale di Follani di Lanciano, in cui Oltjon Kurti, 30 anni, venne raggiunto da colpi d’arma da fuoco alla schiena: da allora è rimasto semiparalizzato.
I 4 hanno risposto di concorso in tentato omicidio, lesioni personali aggravate, porto abusivo di armi e ricettazione.
Secondo l’accusa, nel pomeriggio del 18 aprile vi fu un alterco in un bar del centro tra il gruppo di albanesi che decise poi di “chiarire” i fatti la sera. Così, attorno alle 19,50, Shermadhi e A.T. con altri due amici R.T. e Oltjon Kurti andarono in contrada Follani dove ad attenderli fuori dall'auto c’erano già Pojana, Ferko, Kurti e Gjoka.
Pojana, sempre per l’accusa, era armato di pistola e Gjoca di una mazza di ferro. Non si sarebbe discusso perché Pojana puntò subito la pistola al volto di Oltjon kurti e avrebbe sparato. Ma la pistola si sarebbe inceppata. Kurti fuggì, ma Pojana ricaricò l’arma e sparò di nuovo colpendolo alla schiena. Un colpo che ha portato alla “sezione completa del midollo spinale” e lesioni che impediscono al giovane di muoversi.
Ai 4 sono contestate anche le lesioni aggravate perché in particolare Gjoka avrebbe colpito Shermadhi alla testa con il bastone in ferro, il porto abusivo di armi, della pistola semiautomatica originariamente a salve modificata per sparare colpi veri, e ricettazione dell’arma, ma dalla ricettazione sono stati assolti Kurti, Gjoca e Ferko. I legali degli imputati attendono ora le motivazioni del giudice per presentare ricorso in appello. (t.d.r.)
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