Stop a 4 mila bollette pazze
Le fatturazioni sono sballate per un errore di calcolo
CHIETI. Tanti teatini hanno passato il Natale a chiedersi come mai i consumi dell’acqua siano in alcuni casi decuplicati rispetto alle fatturazioni del 2007, spesso in concomitanza di analoghi consumi idrici. Per fortuna, il mistero è stato chiarito. E quella che si temeva come la più cinica stangata confezionata per le feste, si è trasformata in una specie di burla collettiva.
Migliaia di bollette dell’acqua relative ai consumi del 2008 sono infatti gonfiate per un errore nelle fatturazioni. L’amministrazione è corsa subito ai ripari, annunciando l’invio, entro fine mese, di una lettera con la quale verranno comunicati agli interessati la nullità della fattura emessa e il nuovo importo da corrispondere, quello reale. Il disguido ha fatto infuriare numerosi utenti.
Sono quasi quattromila le fatturazioni sbagliate, a fronte delle 28mila emesse dalla Teate servizi, società pubblica che si occupa della riscossione delle imposte sull’acqua. Alcuni utenti hanno ricevuto inviti di pagamento per oltre 800 euro. E’ il caso di Marcello Di Primio che si è catapultato negli uffici della Teate servizi per reclamare spiegazioni. «Non è la prima volta che accadono problemi come questo. Strano che gli impiegati», si lamenta Di Primio, «non si siano subito resi conto dell’errore imbustando le bollette che, peraltro, sono poco chiare». Replica alle contestazioni Luciano Iezzi, direttore della Teate servizi. «La verità è che la macchina non ha recepito una virgola in una colonna di dati moltiplicando in eccesso i consumi.
E’ stata interessata una fascia del tariffario» prosegue Iezzi «e soltanto la voce relativa al consumo idrico. Sono giusti gli importi del canone e delle spese delle acque reflue». Le bollette sono inferiori a quelle dello scorso anno calcolate con i tariffari dell’Aca. Una volta ripresa la gestione diretta delle reti idriche, l’amministrazione civica ha attuato le tariffe Sasi, che sulla carta sono molto inferiori a quelle appllicate dall’Aca.
«Parliamo di un risparmio vicino al 30 per cento. Questo perché» spiega l’assessore delegato all’acquedotto, Luigi Febo, «si è passati da 1,03 euro per metro cubo di acqua consumato a 0,70 euro. In un’ipotesi di consumo pari a cento metri cubi di acqua, adesso si pagano circa 115 euro mentre prima l’importo sfiorava i 150 euro». Difende l’operato del Comune il dirigente Giuseppe La Rovere. «Gli utenti devono capire che l’amministrazione non può più fare il prezzo sull’acqua. E poi» dice «un errore ci può stare visto che le tariffe da calcolare sono aumentate da 11 a 27 e le rilevazioni sono a cadenza mensile».

Migliaia di bollette dell’acqua relative ai consumi del 2008 sono infatti gonfiate per un errore nelle fatturazioni. L’amministrazione è corsa subito ai ripari, annunciando l’invio, entro fine mese, di una lettera con la quale verranno comunicati agli interessati la nullità della fattura emessa e il nuovo importo da corrispondere, quello reale. Il disguido ha fatto infuriare numerosi utenti.
Sono quasi quattromila le fatturazioni sbagliate, a fronte delle 28mila emesse dalla Teate servizi, società pubblica che si occupa della riscossione delle imposte sull’acqua. Alcuni utenti hanno ricevuto inviti di pagamento per oltre 800 euro. E’ il caso di Marcello Di Primio che si è catapultato negli uffici della Teate servizi per reclamare spiegazioni. «Non è la prima volta che accadono problemi come questo. Strano che gli impiegati», si lamenta Di Primio, «non si siano subito resi conto dell’errore imbustando le bollette che, peraltro, sono poco chiare». Replica alle contestazioni Luciano Iezzi, direttore della Teate servizi. «La verità è che la macchina non ha recepito una virgola in una colonna di dati moltiplicando in eccesso i consumi.
E’ stata interessata una fascia del tariffario» prosegue Iezzi «e soltanto la voce relativa al consumo idrico. Sono giusti gli importi del canone e delle spese delle acque reflue». Le bollette sono inferiori a quelle dello scorso anno calcolate con i tariffari dell’Aca. Una volta ripresa la gestione diretta delle reti idriche, l’amministrazione civica ha attuato le tariffe Sasi, che sulla carta sono molto inferiori a quelle appllicate dall’Aca.
«Parliamo di un risparmio vicino al 30 per cento. Questo perché» spiega l’assessore delegato all’acquedotto, Luigi Febo, «si è passati da 1,03 euro per metro cubo di acqua consumato a 0,70 euro. In un’ipotesi di consumo pari a cento metri cubi di acqua, adesso si pagano circa 115 euro mentre prima l’importo sfiorava i 150 euro». Difende l’operato del Comune il dirigente Giuseppe La Rovere. «Gli utenti devono capire che l’amministrazione non può più fare il prezzo sull’acqua. E poi» dice «un errore ci può stare visto che le tariffe da calcolare sono aumentate da 11 a 27 e le rilevazioni sono a cadenza mensile».