Tassa sui rifiuti Verifiche incrociate contro gli evasori
Il settore alberghiero nel mirino degli uffici comunali D’Alessandro: «Stangata Tares nonostante la differenziata»
VASTO. Controlli incrociati per scovare chi non paga le tasse. Mentre ai vastesi sta per arrivare una nuova stangata sotto forma di Tares (la tassa per i rifiuti e i servizi), il Comune dà la caccia agli evasori totali o parziali. Le prime verifiche fatte confrontando le planimetrie catastali, avrebbero evidenziato macroscopici abusi nel settore della ricettività alberghiera, con evasioni che avrebbero raggiunto cifre di tutto rispetto. Impossibile saperne di più: in Comune si limitano a confermare i controlli e ad assicurare che proseguiranno scrupolosamente con l’obiettivo di recuperare cifre consistenti mai entrate nelle casse dell’ente.
Nel frattempo fa discutere l’aumento della Tares che, secondo le nuove disposizioni normative, deve coprire il 100 per cento del servizio. Un balzello che, si calcola, sarà di gran lunga più pesante della Tarsu, prevedendo un incremento del 30 per cento rispetto alla precedente tassa. Nei giorni scorsi Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia), aveva posto l’accento sui costi del servizio di igiene urbana che con l’introduzione della raccolta differenziata ha registrato una vera e propria escalation, passando dai 4.752.746 euro del 2009 ai previsti 7.208.000 del 2013, con una lievitazione nel giro di quattro anno del 51 per cento. «Ci avevano detto che i vastesi avrebbero risparmiato con la raccolta differenziata», osserva Davide D’Alessandro (indipendente), «eppure nonostante si impegnino a separare i rifiuti, gli aumenti, anno per anno, sono stati progressivi e implacabili. L’impianto di entrate e uscite del Comune va rivisto globalmente. Non si può continuare, in un contesto così drammatico a chiedere sacrifici economici a cittadini in seria difficoltà, vendendo servizi inesistenti o scarsi. La revisione di spesa deve riguardare anche la macchina comunale. Tagliare tanti rami secchi si deve e si può. L’amministrazione in carica non è certo responsabile della grande crisi economica che investe l’intero Paese, ma può contribuire, se non opera con estrema attenzione, ad assestare, all’intera città, il definitivo colpo di grazia», conclude il consigliere.
Anna Bontempo
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