Terminal, diffida al Comune
La ditta Dico contesta il programma sui parcheggi.
CHIETI. Una diffida all’amministrazione comunale e l’annuncio di un esposto in procura. Naviga con vento contrario il project financing al varo del consiglio per il potenziamento del parcheggio al terminal bus di viale Gran Sasso, con la promessa di una gestione pluriennale delle soste a pagamento in città. La diffida è a firma dello studio legale Guarini, per conto della ditta Dico srl dell’imprenditore Teresio Cocco.
La società del noto costruttore teatino ha già proposto due ricorsi. Il primo, dinanzi al tribunale superiore delle acque pubbliche (l’udienza istruttoria è fissata per il 9 dicembre prossimo), contro Regione e Comune, per impugnare la delibera del consiglio regionale con cui è stato approvato il piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico, in relazione alla costruzione del parcheggio interrato di viale Gran Sasso. Il secondo, al Tar (udienza di merito nel marzo 2010), questa volta contro la sola amministrazione civica, per contestare il piano dei servizi varato nel luglio 2008, in particolare la variante al Prg che fa da quadro di riferimento al project financing di cui si discute in questi giorni.
La diffida è rivolta proprio al consiglio comunale che lunedì discuterà il programma che prelude alla realizzazione del maxi-parcheggio, opera considerata strategica dalla giunta Ricci per riequilibrare i flussi di traffico nel centro storico e liberare finalmente piazza San Giustino dall’attuale parcheggio a cielo aperto. In pratica, la ditta Dico diffida l’amministrazione a procedere nell’approvazione con l’espressa comminatoria che «riterrà l’organo deliberante responsabile di tutti i gravi danni patrimoniali che conseguissero all’illegittima preclusione del progetto approvato con le precedenti deliberazioni del consiglio e della giunta». Ma la guerra al project financing di viale Gran sasso prevede un altro capitolo, questa volta di taglio più politico. Il candidato sindaco del Pdl, Umberto Di Primio, annuncia un esposto alla magistratura che illustrerà stamane in una conferenza.
La società del noto costruttore teatino ha già proposto due ricorsi. Il primo, dinanzi al tribunale superiore delle acque pubbliche (l’udienza istruttoria è fissata per il 9 dicembre prossimo), contro Regione e Comune, per impugnare la delibera del consiglio regionale con cui è stato approvato il piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico, in relazione alla costruzione del parcheggio interrato di viale Gran Sasso. Il secondo, al Tar (udienza di merito nel marzo 2010), questa volta contro la sola amministrazione civica, per contestare il piano dei servizi varato nel luglio 2008, in particolare la variante al Prg che fa da quadro di riferimento al project financing di cui si discute in questi giorni.
La diffida è rivolta proprio al consiglio comunale che lunedì discuterà il programma che prelude alla realizzazione del maxi-parcheggio, opera considerata strategica dalla giunta Ricci per riequilibrare i flussi di traffico nel centro storico e liberare finalmente piazza San Giustino dall’attuale parcheggio a cielo aperto. In pratica, la ditta Dico diffida l’amministrazione a procedere nell’approvazione con l’espressa comminatoria che «riterrà l’organo deliberante responsabile di tutti i gravi danni patrimoniali che conseguissero all’illegittima preclusione del progetto approvato con le precedenti deliberazioni del consiglio e della giunta». Ma la guerra al project financing di viale Gran sasso prevede un altro capitolo, questa volta di taglio più politico. Il candidato sindaco del Pdl, Umberto Di Primio, annuncia un esposto alla magistratura che illustrerà stamane in una conferenza.