«Terza corsia inutile e costosa»

29 Settembre 2010

La società: sull'A14 meno incidenti rispetto alla rete nazionale

CHIETI. Bocciata la proposta della Provincia di Chieti di ampliare con una terza corsia l'autostrada A14 nel tratto abruzzese. La stroncatura arriva del vertice della società e non lascia speranze nemmeno per il futuro. La proposta era del presidente della giunta Enrico Di Giuseppantonio e aveva raccolto il consenso anche di Confindustria. Di Giuseppantonio evidenziò due questioni: la pericolosità, e l'inadeguatezza del tratto a sostegno dello sviluppo.

In merito ai rischi la Provincia aveva sottolineato che il tratto autostradale, in particolare in quello teatino, ha subito un costante aumento del volume di traffico e solo due careggiate non possono più bastare. Sul piano dello sviluppo industiale, invece, l'A14 è considerata una infrastruttura inadeguata per ipotizzare che possa dare un valido aiuto a una politica di rilancio industriale dell'asse Adriatico. 

La risposta dell'ingegner Mario Bergamo, responsabile del settore Controlli tecnico-progettuali della società che gestisce il tratto autostradale Adriatico, è negativa e perentoria. «L'ampliamento dell'autostrada a sud della regione Marche non è negli attuali programmi di Autostrade per l'Italia». Eppure Di Giuseppantonio aveva evidenziato le criticità della struttura autostradale in particolare nel tratto tra Ortona e Vasto.

All'ingegner Bergano risulta, invece, un situazione normale.  «I tassi di incidentalità rilevati sono inferiori a quelli registrati sulla rete nazionale», dice Bergamo, «valori che si sono ridotti nell'ultimo quinquennio di oltre il 20 per cento per quanto riguarda gli incidenti con conseguenze alle persone e di oltre il 50 per cento per gli incidenti mortali». 

La società autostrade inoltre smonta anche l'idea di un tratto viari congestionato dal traffico.  «Si fa presente», annota l'ingegner Bergamo, «che sul tratto abruzzese si registrano flussi veicolari molto inferiori rispetto a quelli delle tratte dell'arteria su cui Autostrade per l'Italia è già intervenuta o sta intervenendo con lavori di ampliamento». La batosta finale arriva sui costi di una possibile terza corsia.

L'opera costerebbe circa 20 milioni a chilomentro, soldi che la società dice di dover impegnare altrove.  Risentita e irritata la replica del presidente Di Giuseppantonio. «Comprendo le ragioni di Autostrade per l'Italia», dice il presidente della Provincia di Chieti, «ma non le condivido in alcuna maniera: non è possibile liquidare un problema di sicurezza, che più volte è emerso lungo il tratto abruzzese dell'A14, con la presentazione di statistiche».

Per Di Giuseppantonio è poi «inaccettabile che l'Abruzzo sia escluso da qualsiasi intervento migliorativo della rete autostradale in considerazione del fatto che la regione è meta di turismo in continua espansione e cerniera naturale per tutti coloro che scelgono le regioni meridionali per le loro vacanze».(m.p.)

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