Tre operai morti nell’esplosione: ora gli indagati salgono a dieci
I pm chiedono una proroga di sei mesi per concludere l’inchiesta, la verità dalle consulenze
CASALBORDINO. Salgono a dieci gli indagati per la strage della Esplodenti Sabino di Casalbordino. La procura della Repubblica di Vasto ha chiesto al giudice per le indagini preliminari ulteriori sei mesi per fare luce sull’esplosione della granata che, la mattina del 13 settembre 2023, ha causato la morte di tre operai della storica azienda che si occupa di residuati bellici: Fernando Di Nella, 62 anni, di Lanciano; Giulio Romano, 56 anni, di Casalbordino; e Gianluca De Santis, 44 anni, di Palata (Campobasso). I pubblici ministeri Silvia Di Nunzio e Vincenzo Chirico hanno ipotizzato i reati di omicidio colposo plurimo, con l’aggravante «della violazione delle norme per prevenire gli infortuni sul lavoro», e disastro colposo.
In una prima fase dell’indagine hanno ricevuto l’avviso di garanzia in sette. Poi i pm hanno iscritto sul registro degli indagati altre tre persone. All’Esplodenti Sabino Spa è stato contestato «l’illecito amministrativo dipendente da reato», mentre in due devono rispondere anche di violazione delle norme in materia ambientale. Le indagini, vale la pena ribadirlo, si trovano ancora nella fase preliminare: significa che nei confronti delle persone che hanno ricevuto l’avviso di garanzia non è stata accertata alcuna responsabilità e non è detto che ce ne siano.
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