Trigno, i sindaci: controlli nella zona a rischio
Chiesta la creazione di un tavolo tecnico permanente per programmare la distribuzione dell’acqua ed evitare che si ripetano nuove emergenze
VASTO. A guardarlo mentre scorre verso il mare sembra impossibile che abbia provocato tanti disagi al comprensorio. Ma i fatti parlano chiaro. Per la terza volta in un anno nel Trigno sono ricomparse sostanze inquinanti. Al punto da provocare il declassamento dell’acqua che proviene da Lentella. Da ieri il fiume è un sorvegliato speciale. I sindaci di Vasto, San Salvo e del Medio Vastese hanno chiesto al prefetto Fulvio Rocco De Marinis l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per programmare la distribuzione idrica al territorio nei prossimi mesi d’accordo con l'Ente interregionale di bacino Abruzzo e Molise, ed evitare il ripetersi di nuove emergenze. La preoccupazione nella vallata è tanta. «Alla popolazione, grazie alla disponibilità del Consorzio di bonifica e alla diga di Chiauci, sarà data l’acqua captata a San Giovanni Lipioni. La salute dei cittadini non è a rischio. Anzi non lo è mai stata», assicura il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca.
Il summit. Il prefetto di Chieti, De Marinis, ha convocato ieri mattina al capezzale del fiume convalescente, amministratori, genio civile, Regione e Asl. «Il vertice non è stato convocato per discutere delle cause che hanno portato al declassamento dell’acqua ma programmare il futuro e garantire alla popolazione una risorsa idrica sufficiente e sana», spiega la Magnacca. I prelievi eseguiti a San Giovanni Lipioni hanno confermato che a monte il fiume è pulito. L’acqua di San Giovanni Lipioni proviene dalla diga di Chiauci e a gestirla è il Consorzio di Bonifica. Il presidente Fabrizio Marchetti ha dato la massima disponibilità ricordando tuttavia l’urgenza di adeguare l’adduttore principale per evitare che possa rompersi a causa di un utilizzo non previsto. E già che c’era Marchetti ha ribadito anche l'impegno degli operai del Consorzio, sollecitando per loro un equo contributo economico.
Il Coniv. «La situazione va gestita tenendo conto della qualità dell’acqua ma anche della quantità», ha sottolineato l’amministratore delegato del Coniv, l’ingegnere Francesco Mancini. «Se quello che è accaduto adesso fosse avvenuto in estate sarebbe stato un grosso problema. Bisogna lavorare per evitare periodiche emergenze», ha sostenuto il dirigente. Il Coniv sta studiando possibili prelievi dell’acqua fluviale in profondità.
I sindaci della vallata. Al summit in prefettura ha partecipato anche il sindaco di Celenza sul Trigno, Andrea Venosini. Il primo cittadino è tornato a sollecitare una rete di vigilanza. «L’aggressione al fiume non è più un evento eccezionale, ma un danno periodico. È necessario impedire che chi ha provocato il declassamento del fiume a Lentella possa ripetere il gesto scellerato. Va eseguita un’indagine su un raggio di 80 chilometri, dalla sorgente del Trigno al mare. Le indagini, però, devono concentrarsi a Pietra Fracida nel punto in cui continuano a ripetersi episodi di inquinamento. Il tratto malato è breve. Una manciata di chilometri. È li che va concentrata l’attenzione delle autorità sanitarie e delle forze dell’ordine. I controlli devono essere quotidiani e scoraggiare abusi e offese al territorio e ai suoi abitanti», è l'appello lanciato da Venosini.
Paola Calvano
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