Una mostra storica nel ricordo dei campi di concentramento

CHIETI . Una mostra storico-documentaria sui campi di concentramento in Abruzzo e uno spettacolo teatrale: così celebreranno il Giorno della memoria l’associazione Chieti nuova 3 febbraio e le scuole...

CHIETI . Una mostra storico-documentaria sui campi di concentramento in Abruzzo e uno spettacolo teatrale: così celebreranno il Giorno della memoria l’associazione Chieti nuova 3 febbraio e le scuole superiori di Chieti (l’istituto tecnico Galiani-De Sterlich, l’istituto Luigi di Savoia, l’istituto professionale Pomilio e il liceo scientifico Masci), in collaborazione con le associazioni Unitre-Chieti e Noi del Vico.
La mostra “I campi di concentramento fascisti in Abruzzo dal 1940 al 1943” viene curata da Giuseppe Lorentini, Kiara Abad Bruzzo, Gianni Orecchioni e Nicola Palombaro. Viene realizzata con il patrocinio e il contributo del Comune di Casoli, e sarà inaugurata mercoledì, alle 17, nel palazzo della Provincia. Resterà aperta fino al 31 gennaio, e potrà essere visitata da lunedì a venerdì dalle 8 alle 18. Gli studenti, dopo un breve corso di formazione a cura dello storico Costantino Di Sante, faranno da guida durante le visite delle scuole. La mostra è costituita da 14 pannelli che documentano il sistema “concentrazionario” italiano durante la Seconda guerra mondiale e, nello specifico, negli anni 1940-1943.
Nella nostra regione furono attivi 15 campi concentramento su un totale di 48 nella Penisola e 63 località di internamento libero, una sorta di domicilio coatto riservato ai deportati ritenuti meno pericolosi. Nel corso dell’inaugurazione sarà presentato il libro “L’ozio coatto. Storia sociale del campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944)” di Lorentini. Dopo i saluti istituzionali del presidente della Provincia, Francesco Menna e del sindaco di Casoli Massimo Tiberini, l’autore dialogherà con lo storico Di Sante. Durante l’incontro verranno inoltre proiettati due brevi video: “L’ex campo di concentramento fascista di Casoli. Un luogo della memoria europeo” del regista Francesco Di Toro, e un video reportage del giornalista Francesco Paolucci. (a.r.)
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