COVID
Vaccinazioni, gli infermieri battono la ASL 2 in tribunale
Nel 2021 l'Azienda di Lanciano Vasto Chieti non aveva riconosciuto il lavoro nella campagna vaccinale come "attività aggiuntiva", ma il giudice del Lavoro le ha dato torto
VASTO - Vincono davanti al giudice gli infermieri, assistiti dall’avv. Luca Damiano del Foro di Vasto, che avevano svolto attività di vaccinazione contro il virus Sars-Cov 2, nel corso dell’anno 2021, ma non erano stati interamente retribuiti dalla ASL per quelle prestazioni aggiuntive, in quanto la stessa sosteneva che in parte erano state rese nelle giornate di riposo, in cui i dipendenti avevano omesso di rendere il loro turno istituzionale di lavoro ordinario, con la diretta conseguenza che non si trattava di “prestazioni aggiuntive”, ma attività istituzionale ordinaria, per la quale avevano già ricevuto la debita retribuzione ordinaria loro spettante.
Nella recente sentenza che ha condannato la ASL Lanciano-Vasto-Chieti al pagamento, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Vasto, ha chiarito come la normativa emergenziale ha previsto per il personale infermieristico il ricorso alle prestazioni aggiuntive, "a condizione che dette prestazioni vengano svolte al di fuori dell’ordinario orario lavorativo istituzionale e che siano direttamente finalizzate alle attività utili a dare attuazione al piano vaccinale".
"Contrariamente a quanto sostenuto dalla azienda sanitaria, ai fini della qualifica di una prestazione come aggiuntiva, con la conseguente remunerazione maggiorata, non occorre anche l’ulteriore requisito dello svolgimento di detta prestazione nella stessa giornata in cui si effettua il normale orario istituzionale", ha aggiunto la sentenza. Inoltre "risultano comprovate sia l’esistenza di autorizzazioni/comandi a mezzo di ordini di servizio a firma del Dirigente responsabile, sia la necessità che dette prestazioni venissero svolte in aggiunta all’ordinario orario di lavoro istituzionale, anche in caso di turni di riposo".
Esprime soddisfazione anche il segretario territoriale Raffaello Villani della sigla sindacale FSI-USAE, i cui iscritti -si legge in una nota- "hanno profuso notevole impegno per svolgere le attività vaccinali durante in periodo emergenziale, sacrificando spesso anche il loro tempo libero per offrire un servizio essenziale per la comunità".