Valente: la Regione azzera i fondi al turismo

7 Gennaio 2014

L’assessore: non ha rinnovato la convenzione per gestire i servizi, ora i costi a carico del Comune

LANCIANO. «La Regione dice di voler puntare sul turismo, quale risorsa economica vitale per l’Abruzzo, e poi invece di fare investimenti, anche piccoli, se ne lava le mani e lascia tutto, soprattutto i conti e la gestione dell’ufficio Iat, all’improvviso, al Comune». Attacca la Regione il vicesindaco Pino Valente dopo che quest’ultima, per motivi economici, non ha rinnovato alle stesse condizioni la convenzione annuale per la gestione e il mantenimento dell’ufficio Iat (Informazione ed accoglienza turistica), non ha stabilito per questo dei fondi specifici mentre sul fronte del turismo rurale, non ancora riesce a pubblicare la graduatoria relativa a una gara a cui il Comune di Lanciano ha partecipato per ottenere fondi per la sistemazione del box informazioni turistiche di piazza D’Amico.

«Da novembre abbiamo chiesto un incontro alla Regione per chiarire il futuro dell’ufficio Iat», dice Valente, «vista la scadenza imminente della convenzione, per ottenere una proroga per l’apertura di un ufficio fondamentale che offre informazioni, fa promozione delle strutture ricettive, dei circuiti enogastronomici, delle attrattive locali e delle iniziative culturali, sportive e ricreative della zona assicurando ai turisti una permanenza gradevole nel territorio. Ma l’incontro ci è stato negato, è arrivata una mail, a ridosso del Natale e della scadenza della convenzione, in cui si dichiarava la volontà a proseguire con la collaborazione ma senza soldi. Ci è stata poi proposta una proroga di 4 mesi, almeno per mantenere noi il servizio».

La proposta di proroga deve essere firmata e prevede che per 4 mesi la Regione compartecipi solo alle spese di gestione dell’ufficio. «Il personale, ad esempio, sarà comunale e questo avrà delle ripercussioni negative almeno nell’orario di apertura, che sarà ridotto», dice Valente. «E poi tra 4 mesi che accadrà? Se la Regione tiene alla promozione del territorio non può tirarsi indietro, deve fare la propria parte anche per lo Iat che è ancora la prima forma di contatto con il turista. Si tratta poi di 10mila euro, non una cifra enorme. Tutto, invece, sarà a carico del Comune che non naviga nell’oro. Per non parlare poi dei tempi impiegati per indicare la graduatoria della gara sul turismo rurale». (t.d.r.)

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