Vasto Film Festival «È stata la rassegna del cambiamento»
Il bilancio di Comune e organizzatori della 18ª edizione Il direttore Giacci: gli ospiti non ci sono costati nulla
VASTO. Una media di 10mila presenze per gli organizzatori, molti di meno per chi alle serate ha partecipato e ha visto la maggior parte dei posti a sedere vuoti. Si chiude con i balletti sulle cifre e con qualche polemica per i problemi tecnici e le variazioni nella programmazione, la XVIII edizione del Vasto Film Festival, quella della “svolta”, del “cosa c’è” e non del “chi c’è”. A tracciare il bilancio di una rassegna che ha puntato sulle pellicole e non sulle passerelle, sono stati l’amministrazione comunale e la società Meta srl di Treglio che ne ha curato l’organizzazione.
Il programma ha previsto film d’autore e di registi emergenti e cartoni tutti gratuiti e non in anteprima, seminari sul cinema e l’applaudito concerto del pianista jazz Danilo Rea. Il Vasto Film Festival si è tenuto da domenica a venerdì nei giardini napoletani di Palazzo D’Avalos, all’Arena delle Grazie e all’Arena della Bagnante, spazio per le proiezioni allestito nel tratto nord della spiaggia.
«La manifestazione non si è tenuta come di consueto nel cortile di Palazzo D’Avalos perché c’erano delle prescrizioni di sicurezza da ottemperare. Il Comune avrebbe dovuto far installare sei bagni chimici con sentiero illuminato, pannelli antincendio lungo tutto il cortile ed estintori», spiega l’assessore al turismo, Vincenzo Sputore, presente alla conferenza stampa di chiusura con il sindaco Luciano Lapenna, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Forte, il direttore artistico Vittorio Giacci, il responsabile della Meta srl, Lino Olivastri, e il presentatore e giornalista Andrea Pressenda. «È stato il festival del cambiamento. Gli ospiti, da Giuseppe Ferrara a Mimmo Calopresti, non sono costati nulla», puntualizza Giacci. «Questa edizione è il risultato del lavoro di una giuria di professionisti che è stata ore e ore a selezionare i film. L’obiettivo dell’amministrazione è dare sempre più un’anima al Film festival. Se si esauriscono le risorse economiche, altrimenti, è una manifestazione destinata a scomparire», puntualizza il primo cittadino.
Intanto, polemiche a parte, questa edizione ha previsto la premiazione del miglior film proiettato nelle sezioni “Un cinema sempre più Vasto” e “Film d’aMare!”. La giuria, presieduta dal critico cinematografico Paolo Micalizzi, all’unanimità ha premiato per la sezione Film d'aMare, Isole di Stefano Chiantini, mentre per Un cinema sempre più Vasto, Voci nel buio di Rodolfo Bisotti. Ha inoltre attribuito il premio “Opera prima” alla pellicola Tutti i rumori del mare di Federico Brugia e un riconoscimento speciale alla giovane Francesca Di Benedetto che interpreta il ruolo di Giovanna in Pulce non c'è di Giuseppe Bonito. Sul palco, nei giardini in queste sere si sono avvicendati, tra gli altri, Sabrina Impacciatore e Anna Pavignano, candidata all’Oscar per la sceneggiatura del Postino con l’indimenticato Massimo Troisi, oltre a registi e attori emergenti. La rassegna si è aperta con un omaggio al regista Michelangelo Antonioni.
Simona Andreassi
©RIPRODUZIONE RISERVATA