Vasto Film Festival, gli atti alla Corte dei conti
I consiglieri di minoranza Desiati e Sigismondi scrivono ai magistrati contabili «L’iniziativa affidata senza appalto e con costi aggiuntivi per il Comune»
VASTO. «Il Vasto Film Festival affidato senza alcuna procedura concorsuale allargata e con costi aggiuntivi a carico del Comune». Finisce alla Corte dei conti la rassegna cinematografica ch,e secondo l’amministrazione comunale, avrebbe segnato una “svolta” nella gestione pluridecennale della kermesse. A chiamare in causa la magistratura contabile sono Massimo Desiati (Progetto per Vasto) e Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia) che con una interrogazione ripercorrono alcuni dei passaggi più salienti dell’evento cinematografico curato dalla Meta srl, agenzia di comunicazione e di pubblicità di Treglio, per un importo di 61.500 euro.
I consiglieri, che hanno spulciato tra delibere, determine dirigenziali e contratti, pongono una serie di quesiti che vertono sulla organizzazione («come mai un Festival che da 18 anni è consuetudine dell’estate vastese, è stato frettolosamente preparato e progettato in soli dieci giorni?»), sollevando forti dubbi sulla procedura scelta. «La normativa sugli appalti stabilisce che per servizi o forniture di importo pari o superiore a 40.000 euro l’affidamento mediante cottimo fiduciario avviene nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione, parità di trattamento», sostengono Desiati e Sigismondi, «previa consultazione di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato, ovvero tramite elenchi di operatori economici predisposti da chi appalta. Solo per servizi o forniture inferiori a 40.000 euro è consentito l’affidamento diretto da parte del responsabile del procedimento. Visto che l’importo stanziato e effettivamente speso per l’organizzazione dellevento è stato di 61.500 euro, cioè ben oltre la soglia massima per l’affidamento, andava fatta una procedura concorsuale allargata».
Non è l’unico aspetto che i due esponenti della minoranza sottopongono all’attenzione dei magistrati contabili. Desiati e Sigismondi insistono sul fatto che «agli atti non risulta una qualunque formalizzazione dell’invito a partecipare ad un avviso, annuncio, o bando», per cui sarebbe bene che l’amministrazione comunale chiarisse come sono venute a conoscenza «della possibilità di fornire servizi per l’organizzazione delFilm Festival le tre imprese che hanno visto protocollata la propria offerta, sia pur non firmata da due di loro». Nel mirino dei consiglieri finisce anche l’acconto erogato alla Meta srl «un anticipo del 70% della somma complessiva prevista a fronte di una richiesta, da parte della società, del solo 50%».
Anna Bontempo
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