Vasto, terza aggressione in tre mesi al sindaco Menna
Il primo cittadino si barrica nel suo ufficio in Comune per un esagitato: «Con la volenza non si ottiene ciò che si vuole»
VASTO . Aggredito per la terza volta in 3 mesi in Comune. È accaduto venerdì al sindaco Francesco Menna. Il primo cittadino è riuscito a chiudere la porta del suo ufficio lasciando fuori l'aggressore, ma l'esagitato ha continuato a battere i pugni sullo stipite. Immediatamente sono intervenuti i dipendenti comunali ed hanno allontanato il cittadino violento che sarà denunciato. Solo pochi giorni prima un altro cittadino aveva minacciato Menna per ottenere la sistemazione di una strada. Episodi che testimoniano quanto stia crescendo la filosofia della giustizia sommaria. Le aggressioni subite da Menna si sommano ad altri spiacevoli episodi contro la polizia municipale, le assistenti sociali e recentemente anche il dirigente dell'ufficio commercio. Un malessere che le istituzioni, da sole, non possono risolvere. Menna e la giunta stanno cercando soluzioni che riescano a prevenire e scoraggiare quello che sta diventando un fenomeno sempre più diffuso. Tanti i messaggi di solidarietà arrivati al primo cittadino. Il sindaco non intende assumere un addetto che si occupi della sua sicurezza.
«Certo è tuttavia che non può essere tollerato in alcun modo quello che accade. Non è giusto che i dipendenti comunali o chi lavora per questo ente debbano essere spaventati, minacciati, aggrediti e insultati. Non deve accadere né a un sindaco, né ad un comune cittadino», dice Menna. «Nessuno può pensare che con la violenza si riesca ad ottenere sempre ciò che si vuole. Guai se così fosse. Anche perché né un sindaco né l'amministrazione comunale da lui guidata sono responsabili della crisi o delle lungaggini burocratiche. Un Comune per tappare una buca deve avere i soldi in cassa altrimenti non si può appaltare nulla. Sono il primo a volere una città bella e dove tutto funziona. Se non accade non è colpa dell'amministratore e comunque non è con la violenza che si risolvono i problemi o si può ottenere ciò che si vuole».
Menna, d’accordo con l’assessore Lina Marchesani, ha adottato le prime misure per proteggere una delle categorie più a rischio, le assistenti sociali. Da qualche tempo c'è un vigilante che fa da filtro fra utenti e personale dei servizi sociali. «Insieme anche alle forze dell'ordine valuteremo come prevenire anche la violenza negli uffici dell'amministrazione», dice il primo cittadino. Va dato atto alla magistratura di avere adottato subito adeguati provvedimenti. L'uomo che ha scagliato una bottiglia di pomodoro è stato arrestato, lo stesso è accaduto all'aggressore del funzionario comunale.
«Certo è tuttavia che non può essere tollerato in alcun modo quello che accade. Non è giusto che i dipendenti comunali o chi lavora per questo ente debbano essere spaventati, minacciati, aggrediti e insultati. Non deve accadere né a un sindaco, né ad un comune cittadino», dice Menna. «Nessuno può pensare che con la violenza si riesca ad ottenere sempre ciò che si vuole. Guai se così fosse. Anche perché né un sindaco né l'amministrazione comunale da lui guidata sono responsabili della crisi o delle lungaggini burocratiche. Un Comune per tappare una buca deve avere i soldi in cassa altrimenti non si può appaltare nulla. Sono il primo a volere una città bella e dove tutto funziona. Se non accade non è colpa dell'amministratore e comunque non è con la violenza che si risolvono i problemi o si può ottenere ciò che si vuole».
Menna, d’accordo con l’assessore Lina Marchesani, ha adottato le prime misure per proteggere una delle categorie più a rischio, le assistenti sociali. Da qualche tempo c'è un vigilante che fa da filtro fra utenti e personale dei servizi sociali. «Insieme anche alle forze dell'ordine valuteremo come prevenire anche la violenza negli uffici dell'amministrazione», dice il primo cittadino. Va dato atto alla magistratura di avere adottato subito adeguati provvedimenti. L'uomo che ha scagliato una bottiglia di pomodoro è stato arrestato, lo stesso è accaduto all'aggressore del funzionario comunale.