CHIETI
Zappatura illegale, tartufai denunciati
I controlli dei carabinieri forestale in provincia: danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, distruzione o deturpamento di bellezze naturali
CHIETI. Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, distruzione o deturpamento di bellezze naturali: sono le denunce scattate nei confronti di due tartufai trovati dai carabinieri forestale a praticare la "zappatura" - illegale pratica della lavorazione del terreno - per la ricerca di tartufi. I due rischiano l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino a 6mila 197 euro.
I controlli sono stati eseguiti dai carabinieri della Tutela forestale e dei Parchi della Stazione forestale di Villa Santa Maria, nella scia dell'attività svolta lo scorso anno, sulla raccolta e commercializzazione dei tartufi in aree particolarmente “sensibili” della Provincia e contro quindi le condotte illecite perpetrate a danno del patrimonio tartuficolo.
Le due denunce contro la lavorazione del terreno (cosiddetta “zappatura”, pratica vietata dalla legislazione italiana, in quanto considerata fortemente dannosa per il patrimonio naturale), eseguita in qualsiasi periodo dell’anno e reiterata da soggetti con pochi scrupoli, si aggiungono alle sanzioni amministrative fatte scattare per un totale di 12mila euro e che hanno comportato, in qualche caso, la revoca del tesserino di idoneità.
I carabinieri forestale ricordano in una nota come la distruzione “compulsiva” della tartufaia, finalizzata a raccogliere quanto più possibile di prodotto, persino immaturo o di qualità scadente, apra la strada anche a lucrose frodi nella fase di trasformazione del tartufo stesso. Particolare attenzione, inoltre, è stata posta dai militari agli aspetti legislativi che regolano la commercializzazione del prezioso fungo ipogeo, che si è tradotta in 14 sanzioni amministrative per un importo complessivo di 23mila euro e relativa diffida per omessa / errata comunicazione annuale alla Regione delle quantità commercializzate.