Zavattaro: tempi rispettati per le urgenze
Ma il manager della Asl riconosce le criticità e chiede una verifica sulle liste d'attesa
CHIETI. Tempi d'attesa per esami e prestazioni, ieri summit in direzione generale. «Abbiamo convocato in direzione la responsabile delle agende di prenotazione, Mariangela Galante», dice il manager Francesco Zavattaro, «per verificare i tempi di attesa. Di certo non c'è volontà nel pubblicare dati errati».
Azione dovuta, quella della Asl, dopo gli interventi di Cittadinanzattiva e Idv. Sia Aldo Cerulli, segretario regionale di Cittadinanzattiva, che Alfonso Mascitelli, senatore abruzzese dell'Idv e vicepresidente della Commissione di inchiesta sul Sistema sanitario nazionale, hanno evidenziato discordanze tra i tempi dichiarati dall'azienda sanitaria e quelli riscontrati dai pazienti al momento della prenotazione. Mascitelli ha chiesto anche un incontro urgente al manager, alla presenza del prefetto Fulvio Rocco De Marinis.
«Secondo me, l'allarme nasce da una lettura dei dati che oggi non sono riferiti alle diverse classi di priorità dei pazienti», prosegue Zavattaro, «a tal proposito, l'intenzione è quella di pubblicare i tempi d'attesa in maniera differenziata sulle singole classi, ossia a seconda di quale urgenza di diagnosi richieda il quesito diagnostico, che va dall'approfondimento di un dubbio clinico al mero e generico controllo». In pratica, sui problemi seri di salute, la Asl, stando al manager, non tarda a fare esami e visite.
Resta che oltre un anno d'attesa per una mammografia, seppur solo a scopo preventivo, è troppo. Non trova? «Abbiamo messo in campo diverse azioni a tal proposito. Quanto alle difficoltà di prenotazione, evidenziate dalle donne, stiamo approfondendo».
Il manager assicura una risposta più articolata e completa nei prossimi giorni. Sulle informazioni richieste da Cittadinanzattiva, circa le risorse strumentali e umane messe a disposizione dall'azienda per smaltire i pazienti in lista d'attesa, interviene Andrea Gagliardi della Fp-Cgil: «Da tempo, già da prima di questa direzione, abbiamo dato completa disponibilità per nuove modulazioni dell'orario di servizio del personale e per turni aggiuntivi al fine di far scorrere più velocemente le agende di prenotazione. La sensazione è che nessuno prenda in considerazione seria il problema».
La Fp-Cgil, sul finire dello scorso anno, avviò presso la prefettura una procedura di conciliazione proprio sulla riorganizzazione dei Cup aziendali, terminale della domanda di salute e centro nodale di gestione delle agende di prenotazione. L'azienda, per porre riparo alle criticità, propose interventi che puntavano soprattutto sulla dotazione di risorse umane e strumentali.
A febbraio era previsto un nuovo incontro, per fare il punto della situazione, che ora Gagliardi sollecita. Poi aggiunge: «Un'altra azione per far scorrere le agende di prenotazione è l'esercizio dell'attività libero professionale dei dipendenti Asl oltre l'orario di lavoro in ospedale (intramoenia, ndc). E' stato stilato un nuovo regolamento, sarebbe il caso di farlo partire».
Azione dovuta, quella della Asl, dopo gli interventi di Cittadinanzattiva e Idv. Sia Aldo Cerulli, segretario regionale di Cittadinanzattiva, che Alfonso Mascitelli, senatore abruzzese dell'Idv e vicepresidente della Commissione di inchiesta sul Sistema sanitario nazionale, hanno evidenziato discordanze tra i tempi dichiarati dall'azienda sanitaria e quelli riscontrati dai pazienti al momento della prenotazione. Mascitelli ha chiesto anche un incontro urgente al manager, alla presenza del prefetto Fulvio Rocco De Marinis.
«Secondo me, l'allarme nasce da una lettura dei dati che oggi non sono riferiti alle diverse classi di priorità dei pazienti», prosegue Zavattaro, «a tal proposito, l'intenzione è quella di pubblicare i tempi d'attesa in maniera differenziata sulle singole classi, ossia a seconda di quale urgenza di diagnosi richieda il quesito diagnostico, che va dall'approfondimento di un dubbio clinico al mero e generico controllo». In pratica, sui problemi seri di salute, la Asl, stando al manager, non tarda a fare esami e visite.
Resta che oltre un anno d'attesa per una mammografia, seppur solo a scopo preventivo, è troppo. Non trova? «Abbiamo messo in campo diverse azioni a tal proposito. Quanto alle difficoltà di prenotazione, evidenziate dalle donne, stiamo approfondendo».
Il manager assicura una risposta più articolata e completa nei prossimi giorni. Sulle informazioni richieste da Cittadinanzattiva, circa le risorse strumentali e umane messe a disposizione dall'azienda per smaltire i pazienti in lista d'attesa, interviene Andrea Gagliardi della Fp-Cgil: «Da tempo, già da prima di questa direzione, abbiamo dato completa disponibilità per nuove modulazioni dell'orario di servizio del personale e per turni aggiuntivi al fine di far scorrere più velocemente le agende di prenotazione. La sensazione è che nessuno prenda in considerazione seria il problema».
La Fp-Cgil, sul finire dello scorso anno, avviò presso la prefettura una procedura di conciliazione proprio sulla riorganizzazione dei Cup aziendali, terminale della domanda di salute e centro nodale di gestione delle agende di prenotazione. L'azienda, per porre riparo alle criticità, propose interventi che puntavano soprattutto sulla dotazione di risorse umane e strumentali.
A febbraio era previsto un nuovo incontro, per fare il punto della situazione, che ora Gagliardi sollecita. Poi aggiunge: «Un'altra azione per far scorrere le agende di prenotazione è l'esercizio dell'attività libero professionale dei dipendenti Asl oltre l'orario di lavoro in ospedale (intramoenia, ndc). E' stato stilato un nuovo regolamento, sarebbe il caso di farlo partire».
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