Angeli, Festa, Schifano le “Icone oltre il Pop” ai piedi del Gran Sasso
Opere dei tre alfieri della Scuola romana di piazza del Popolo a palazzo Marchesale di Tossicia che così riapre dopo il sisma
TOSSICIA. Con una mostra dedicata a Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano, esponenti di punta della Scuola romana di piazza del Popolo, riapre a Tossicia il Museo delle Genti del Gran Sasso nel palazzo Marchesale dopo la lunga ristrutturazione post sisma. Il quattrocentesco edificio inaugurerà venerdì 1° novembre alle 16 un nuovo spazio espositivo con la mostra “Icone oltre il Pop – Franco Angeli Tano Festa Mario Schifano”, a cura di Silvia Pegoraro.
Trenta le opere in rassegna dei tre artisti, alfieri della via italiana alla Pop Art. “Icone oltre il Pop” resterà fino al 6 gennaio nel paese montano teramano della Valle Siciliana, ai piedi del Gran Sasso (orari: dal martedì alla domenica 9.30-12.30 e 15.30-18.30). Ingresso gratuito.
L’esposizione è promossa dal Gal Gran Sasso Laga nell’ambito di un progetto di valorizzazione del territorio attraverso la cultura avviato dal suo presidente Carlo Matone, in collaborazione col Comune tossiciano e il sindaco Franco Tarquini. Organizza l’associazione ArteLive di Teramo.
Dopo Burri, Afro, Turcato, a inizio anni Sessanta una nuova generazione di pittori romani viene alla ribalta: Franco Angeli (1935-1988), Tano Festa (1938-1988) e Mario Schifano (1934-1998) formano, sottolinea la curatrice, «un “movimento” grazie alla comune modalità, “mediata” ma non “indiretta”, di rivolgersi alle apparenze del mondo. Si tratta di personalità marcate e autonome nelle loro intuizioni, che svilupperanno una ricerca connotata da forti tratti di individualità e originalità, come vuol mettere in evidenza il percorso della mostra attraverso opere dagli anni Sessanta agli anni Ottanta – Novanta. Personalità artistiche, tuttavia, accomunate da un’unica energia rivoluzionaria, che rende Angeli, Festa e Schifano indimenticabili sperimentatori nel panorama artistico internazionale». I tre autori caratterizzano la Scuola di Piazza del Popolo, spesso fatta coincidere con la Pop Art italiana. «Tuttavia, se è vero che la Pop Art si era imposta anche in Italia a seguito della Biennale di Venezia del 1964, questi artisti, pur avendo guardato con attenzione alle coeve esperienze d’oltreoceano, hanno sempre dimostrato una spiccata originalità per temi, posizioni ideologiche, abilità tecnica. Il loro sguardo “pop” è oggettivo e insieme antinaturalistico. Nelle loro opere, come la mostra cerca di dimostrare, alla consapevolezza degli stereotipi visivi legati alla civiltà dei consumi si sovrappone il senso di una tradizione millenaria, piena di chiaroscuri e sfumature. Al posto del presente assoluto quanto effimero di un’estetica totalmente basata sulla riproducibilità tecnica, si avverte un passato profondo, carico di memorie, individuali e collettive. Una “maniera” tutta europea e italiana, lontana dalle tecniche industriali utilizzate dalla Pop Art americana e fondata su complesse stratificazioni culturali. Decisa a non rinunciare alla manualità della pittura. Angeli, Festa e Schifano filtrano i dati ottici della scena urbana attraverso la lente di un’antica tradizione culturale, quella italiana». “Icone oltre il Pop” è anche strumento per comunicare bellezza e ricchezza della Valle Siciliana, di Tossicia e del suo museo, diretto da Giuliano Di Gaetano, che racchiude secoli di storia etno-antropologica del territorio, oltre a vantare la sezione ospitante in via permanente dipinti e sculture della pittrice contadina Annunziata Scipione, artista naïve ammirata tra gli altri da Cesare Zavattini.