PESCARA
"Bastarde senza gloria" stasera al porto turistico
In caso di maltempo lo spettacolo si tiene comunque al padiglione Becci
PESCARA. Donne sul ring della vita a Estatica 2023 con “Bastarde senza gloria”. Arriva questa sera sul palco dell’arena del porto turistico Marina di Pescara (in caso di maltempo lo spettacolo si tiene comunque al padiglione Becci) lo spettacolo con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Elisabetta Mandalari, Eugenia Bardanzellu, co-prodotto dall’associazione Gold e Uao Spettacoli; adattamento e regia di Siddhartha Prestinari.
Il racconto tragicomico ricco di battute al vetriolo, in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli e grandi drammi che la vita preserva è previsto per stasera alle ore 21. Si tratta dell’ultimo appuntamento per l’estate 2023 di “Teatriamoci”, rassegna di tre spettacoli curata dal direttore artistico Federico Perrotta. Al centro dello spettacolo ci sono 7 donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili: qui una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito.
“Bastarde senza gloria”, spettacolo di Gianni Quinto, è un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e vede, ancora una volta, delle donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda. A causa di insindacabili tagli al personale infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori. Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità: in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere. È una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: io contro te. La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.