Carrellata di film abruzzesi dedicata a Odorisio 

All’Aquila da “Arcunt” all’inquietante “Exhibit Human” al magnifico “Sciopèn” premiato a Venezia

L’AQUILA. Due giornate dedicate alla cinematografia regionale per riscoprire le opere degli autori locali e immergersi nelle storie del territorio. Questa la proposta che anima la terza edizione delle Giornate del cinema abruzzese – Movie Adrift, in programma al CineTeatro Zeta, nella frazione aquilana di Monticchio, per un’iniziativa in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila. Ieri, il regista e attore pescarese Milo Vallone ha presentato il suo “Arcunt” (2024, 75’), un’opera capace di trasportare lo spettatore nell’inverno del 1914, in piena Grande Guerra. Al centro della storia c’è Tommaso Cascella, inviato sul fronte francese per documentare il conflitto con i suoi disegni per la rivista del padre, La grande illustrazione. Ma la tragedia incombe quando Tommaso viene arrestato dai soldati francesi, scambiato per una spia e condannato a vivere in condizioni disumane in prigione. Il film, che esplora la fragilità della speranza umana in tempi di conflitto, rappresenta un potente ritratto storico. La seconda giornata, lunedì 28 ottobre,alle 18.30 offrirà una varietà di opere cinematografiche. “Exhibit Human” (2016, 41’), diretto da Arianna Vergari, Marco Camilli e Valentina Traini, conduce il pubblico in un viaggio inquietante attraverso una cripta piena di cadaveri esposti, macchine anatomiche frutto di misteriosi esperimenti, corpi manipolati dopo la morte nel tentativo di sconfiggere la naturale decomposizione biologica. Anna, giovane fotografa, attraversando quei luoghi in cui la morte è esibita e negata allo stesso tempo, riflette sulla sua decisione di farsi plastinare, ossia sottoporsi a una tecnica sviluppata per conservare i tessuti umani o animali, sostituendo i fluidi corporei con polimeri come il silicone. A seguire, verrà proiettato “Sciopèn” (1982) del regista chietino Luciano Odorisio con Michele Placido e Giuliana De Sio. Ambientato nella Chieti degli anni ’80, “Sciopèn” è un formidabile spaccato della provincia, fatto di beghe, pettegolezzi e invidie. Leone d’oro alla Mostra di Venezia, con “Sciopèn2 Odorisio, al quale è dedicata la rassegna, ha saputo creare un’opera senza tempo. Sarà presente il professor Carlo De Matteis, Sciopèn nel film. (fab.i.)