Confronto sul mistero delle sirene tra mito, arte, storia e leggenda

1 Novembre 2024

PESCARA . Il fascino delle sirene tra mito, arte, storia e leggenda sotto la lente del Museo delle Genti d'Abruzzo con una giornata di studi in programma nelle sede dell’auditorium Petruzzi di...

PESCARA . Il fascino delle sirene tra mito, arte, storia e leggenda sotto la lente del Museo delle Genti d'Abruzzo con una giornata di studi in programma nelle sede dell’auditorium Petruzzi di Pescara, lunedì 4 novembre dalle ore 10. “Marinae Puellae - Metamorfosi delle antiche sirene nella tradizione artistica e culturale tra Medioevo e prima età moderna” è organizzato da Claudio Castelletti, docente dell’università di Roma Tor Vergata e dalla Fondazione Genti d’Abruzzo nell’ottica di apportare nuovi contributi scientifici alla sezione del Museo dedicata alle Genti di Mare, inaugurata un anno fa.
Interventi di Carmelo Occhipinti e Ilaria Sforza dell’università di Roma Tor Vergata, Simona Moretti Università Iulm Milano, Andrea Castiglioni della Nagoya City University, Stefania Macioce dalla Sapienza di Roma, lo stesso Castelletti, Linda Borean dell’ateneo di Udine, Maria Giulia Aurigemma dell’ateneo d’Annunzio di Chieti-Pescara, Maria Grazia Bernardini storica dell’arte, Cristina Galassi dell’Università di Perugia, Dinko Fabris dell'Università della Basilicata, Potenza-Matera, Silvia Volterrani ricercatrice.
Al centro delle riflessione le misteriose «fanciulle del mare», creature metà donna e metà pesce metafora di vanità, sogno e perdizione per l’essere umano fatalmente irretito dal loro canto, come narrato nella grande letteratura di tutte le epoche. «L’approfondimento scientifico sul tema delle sirene» tiene a sottolineare Letizia Lizza direttrice della Fondazione Genti d'Abruzzo «si accosta con grande originalità al lavoro che fatto dal Museo sulle tradizioni marinare. Gli studiosi indagheranno su alcuni degli aspetti particolari di queste figure che hanno caratterizzato l’arte, la storia e il mito: per le genti di mare le sirene restano un simbolo controverso, eppure sempre in qualche modo amato. Pescara, con le sue tante anime, potrebbe essere la sede naturale per la realizzazione di una serie di eventi proprio a partire da questa giornata di studi». «Nel corso dei secoli postantichi, le sirene, spesso confuse con arpie, lamie e melusine, subiscono continue e spesso contraddittorie trasformazioni» si legge nelle note di presentazione della giornata di studi «assumendo così innumerevoli facies, espressioni proteiformi della loro intrinseca dualità e fluidità: mostri dell’aria o dell’acqua, demoni della morte, sapienti spiriti musicali, seduttrici fatali, incarnazioni dei vizi e delle tentazioni del mondo (lussuria, inganno, vanità, eresia), figure materne della fecondità o perfino della salvezza». Un mito declinato nelle diverse culture e, nell'antichità, rielaborato con visioni proprie dalla civiltà medievale, rinascimentale, barocca. La descrizione suggestiva del “Liber monstrorum de diversis generibus” ne storicizza il fascino e il mistero: «Le sirene sono fanciulle marine che ingannano i naviganti con il loro bellissimo aspetto e allettando col canto; e dal capo fino all’ombelico hanno corpo di vergine e sono in tutto simili alla specie umana; ma hanno squamose code di pesce che celano sempre nei gorghi». Numerose le visioni che accompagnano l’iconografia e il simbolismo di queste fluide figure. (j.f.)