Di Lallo torna sul set «Ecco un transgender tra i monti d’Abruzzo»
Il regista di Rocca San Giovanni gira “Nati due volte” Nel cast Tognazzi, Rocìo Morales, Cirilli e Vittoria Schisano
Ha scelto la leggerezza come cifra per trattare temi difficili, anche scabrosi, e che pure attraversano la vita di moltissimi e che sono segno forte di una società che cambia velocemente. Pierluigi Di Lallo torna dietro alla macchina da presa dopo il successo di “Ambo” (2014), commedia agrodolce su sterilità e genitorialità apprezzato tra l’altro al Toronto Film Festival.
E anche questa volta il regista teatino di Rocca San Giovanni sceglie il suo Abruzzo come set «perché è una terra bellissima e cinematograficamente rende, con i suoi scorci dalla montagna al mare, e perché voglio che sia conosciuta di più fuori dai suoi confini», dice. Tra poche settimane, a primavera, Roccaraso ospiterà le riprese di “Nati due volte”, la sua opera seconda in cui Di Lallo racconterà di una donna che ha scelto di diventare uomo, un cambiamento meno “visto” e “comune” dell’inverso, l’uomo che sceglie di essere in tutto e per tutto una donna. Insomma nel film irrompono i temi dell’identità sessuale e dell’accettazione di sé stessi attraverso la storia di Maurizio, un transgender quarantenne costretto dopo molti anni a tornare nel suo paese natale in seguito alla morte della madre. In una girandola di equivoci e di situazioni grottesche, Maurizio sarà costretto a fare i conti con tutte le questioni che aveva lasciato irrisolte quando era fuggito dai pregiudizi e dalle vessazioni dei compaesani.
«Il tutto però con il filtro di una chiave brillante e delicatamente spiritosa», precisa il regista, «perché spesso il modo migliore di parlare di cose serie è farlo con il sorriso». Sceneggiato dallo stesso Pierluigi Di Lallo “Nati due volte” sarà prodotto dalla Time di Gianluca Pirazzoli e vedrà in campo un cast di attori cari al grande pubblico sia televisivo che cinematografico: da Gianmarco Tognazzi alla splendida Rocìo Muñoz Morales («donna intelligentissima, solare e casareccia»), gli abruzzesi («voluti a tutti i costi») Gabriele Cirilli e Tiziana Di Tonno, l’amico Fabio Troiano. Poi Vittoria Schisano, «bellissima transgender, si chiamava Giuseppe, bravissimo come attore e come attrice». Quindi Riccardo Graziosi, già coprotagonista “Ambo”. Ed è ancora alla ricerca del volto per la giovane e intraprendente attivista e giornalista collaboratrice del Centro per una parte «particolarmente interessante». «Stiamo ancora cercando attori per ruoli da adulti e adolescenti abruzzesi per raccontare l’infanzia di Maurizio, che prima della transizione era una ragazza di nome Teresa, e di Giorgio, il suo primo e unico fidanzatino di un tempo», spiega Di Lallo, «Nei prossimi giorni la Time lancerà una casting call a Roccaraso, Pescara e L’Aquila».
I giovani attori interessati possono inviare foto e curriculum all’indirizzo email: castingnati2volte@gmail.com
Di Lallo, non si stanca di girare in Abruzzo?
E senza sovvenzioni di alcun tipo. Ma la gentilezza e disponibilità è unica. E penso al sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato, che si è reso disponibile su tutto e che ringrazio. Giro qui perché lo voglio fare io: “Ambo” ho toccato la Costa dei Trabocchi, ora vado nell’entroterra. E anche nel titolo e nel senso del film, “Nati due volte”, c’è il mio Abruzzo: come L’Aquila e la regione tutta rinascono, devono farlo, dopo il terremoto, così Teresa rinasce e diventa Maurizio. Tratto la transazione finale.
E non rinuncia ai toni della commedia.
Amo la commedia brillante, con ironia tocco un argomento delicato, ci sono situazioni crude ma è una storia d’amore, delicata e sottile.
Perché proprio un uomo che diventa donna?
Perché è più “difficile”. Il transgender al femminile diciamo vuole apparire, è una “iperfemmina”, si procura un bel seno, grandi labbra e ne è fiera. Insomma si mostra. Nel caso contrario si tiene invece un profilo basso, la donna diventata uomo tende a non far sapere nulla, a passare inosservato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
E anche questa volta il regista teatino di Rocca San Giovanni sceglie il suo Abruzzo come set «perché è una terra bellissima e cinematograficamente rende, con i suoi scorci dalla montagna al mare, e perché voglio che sia conosciuta di più fuori dai suoi confini», dice. Tra poche settimane, a primavera, Roccaraso ospiterà le riprese di “Nati due volte”, la sua opera seconda in cui Di Lallo racconterà di una donna che ha scelto di diventare uomo, un cambiamento meno “visto” e “comune” dell’inverso, l’uomo che sceglie di essere in tutto e per tutto una donna. Insomma nel film irrompono i temi dell’identità sessuale e dell’accettazione di sé stessi attraverso la storia di Maurizio, un transgender quarantenne costretto dopo molti anni a tornare nel suo paese natale in seguito alla morte della madre. In una girandola di equivoci e di situazioni grottesche, Maurizio sarà costretto a fare i conti con tutte le questioni che aveva lasciato irrisolte quando era fuggito dai pregiudizi e dalle vessazioni dei compaesani.
«Il tutto però con il filtro di una chiave brillante e delicatamente spiritosa», precisa il regista, «perché spesso il modo migliore di parlare di cose serie è farlo con il sorriso». Sceneggiato dallo stesso Pierluigi Di Lallo “Nati due volte” sarà prodotto dalla Time di Gianluca Pirazzoli e vedrà in campo un cast di attori cari al grande pubblico sia televisivo che cinematografico: da Gianmarco Tognazzi alla splendida Rocìo Muñoz Morales («donna intelligentissima, solare e casareccia»), gli abruzzesi («voluti a tutti i costi») Gabriele Cirilli e Tiziana Di Tonno, l’amico Fabio Troiano. Poi Vittoria Schisano, «bellissima transgender, si chiamava Giuseppe, bravissimo come attore e come attrice». Quindi Riccardo Graziosi, già coprotagonista “Ambo”. Ed è ancora alla ricerca del volto per la giovane e intraprendente attivista e giornalista collaboratrice del Centro per una parte «particolarmente interessante». «Stiamo ancora cercando attori per ruoli da adulti e adolescenti abruzzesi per raccontare l’infanzia di Maurizio, che prima della transizione era una ragazza di nome Teresa, e di Giorgio, il suo primo e unico fidanzatino di un tempo», spiega Di Lallo, «Nei prossimi giorni la Time lancerà una casting call a Roccaraso, Pescara e L’Aquila».
I giovani attori interessati possono inviare foto e curriculum all’indirizzo email: castingnati2volte@gmail.com
Di Lallo, non si stanca di girare in Abruzzo?
E senza sovvenzioni di alcun tipo. Ma la gentilezza e disponibilità è unica. E penso al sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato, che si è reso disponibile su tutto e che ringrazio. Giro qui perché lo voglio fare io: “Ambo” ho toccato la Costa dei Trabocchi, ora vado nell’entroterra. E anche nel titolo e nel senso del film, “Nati due volte”, c’è il mio Abruzzo: come L’Aquila e la regione tutta rinascono, devono farlo, dopo il terremoto, così Teresa rinasce e diventa Maurizio. Tratto la transazione finale.
E non rinuncia ai toni della commedia.
Amo la commedia brillante, con ironia tocco un argomento delicato, ci sono situazioni crude ma è una storia d’amore, delicata e sottile.
Perché proprio un uomo che diventa donna?
Perché è più “difficile”. Il transgender al femminile diciamo vuole apparire, è una “iperfemmina”, si procura un bel seno, grandi labbra e ne è fiera. Insomma si mostra. Nel caso contrario si tiene invece un profilo basso, la donna diventata uomo tende a non far sapere nulla, a passare inosservato.
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