ITINERARIO
Fino al Monte Cava a fianco dei grifoni
Lungo la cresta che sovrasta laghetti e splendidi pianori, sul baluardo più settentrionale del massiccio del Velino
Con i suoi duemila metri tondi tondi, il Monte Cava rappresenta il baluardo più settentrionale del massiccio del Velino. Più che una singola cima, è un “sotto-gruppo” che staccandosi dal gruppo principale dei Monti della Duchessa, si protende verso nord-ovest con una lunga cresta fin quasi ad unirsi ai Monti del Cicolano.
Questi bei rilievi riassumono le caratteristiche più belle che tanto ci fanno amare i monti dell’Appennino abruzzese: fitte faggete, vallate che si allargano in splendidi pianori erbosi, pareti rocciose. In più, essendo isolato dal resto dei rilievi più alti, il Monte Cava ci offre panorami a 360 gradi. L’escursione non presenta difficoltà tuttavia è lunga circa 18 chilometri, quindi meglio partire al mattino presto.
Si parcheggia l’automobile sulla strada che dall’uscita autostradale (A24) di Tornimparte porta a Campo Felice, prima del Valico della Chiesola su terreno sterrato. Un cartello in legno contrassegna l'Area pic-nic di Prato Agapito, noto come Prato Agabito o Prato Capito, 1.608 m di altitudine. Si percorre la lunga e bella sterrata attraversando un bellissimo bosco di faggi che d’autunno veste i colori più belli. Dopo circa 5 km pianeggianti (1.15 ore) ci si ritrova sui piani del Cerasolo, un terrazzo verde tra Lazio e Abruzzo. Intorno il panorama è già molto interessante, sui boschi fitti di faggio spiccano i monti del massiccio del Velino.
La sterrata continua verso sud e porta ai Monti della Duchessa, verso nord, invece, prendiamo un sentiero (numero 1 e 1E) in leggera salita che attraversa un boschetto di faggi e ci fa in breve guadagnare la cresta. L’affaccio è molto singolare perché si è proprio a cavallo tra l’uscita autostradale (A24) Valle del Salto in provincia di Rieti, e quella di Tornimparte, in provincia dell’Aquila e i confini si mescolano tutto intorno tra i boschi e le vallate, mentre i grifoni li sorvolano imperiosi.
La cresta da percorrere è facile e panoramica e si giunge in breve sulla vetta del Monte San Rocco (1.888 m) con splendida veduta sui sottostanti Prati di Cerasolo. Intorno le vette più alte: il Monte Orsello ad est, la selletta delle Solagne a sud con la Punta dell’Uccettu e le propaggini del Costone e una serie di elevazioni a perdita d’occhio, splendido il profilo del Monte Puzzillo.
Più in là, a circa un chilometro e mezzo di distanza, si staglia il Monte Cava che andiamo a raggiungere percorrendo il sentiero che è quasi sempre sul crinale. Arrivati in vetta (2.000 m) si può proseguire verso ovest fino ad arrivare al vicino Monte Rotondo (1.993 m) per una cresta sempre molto panoramica e dalla quale, fino a tarda primavera, si possono ammirare alcuni laghetti nei sottostanti splendidi pianori.
Per ridiscendere seguiremo lo stesso percorso e arrivati sul lato occidentale dei Prati del Cerasolo, andremo a fermarci in uno dei due rifugi di Prato San Rocco per la cui fruizione ci si può rivolgere alla riserva dei monti della Duchessa.
Di nuovo sui monti tra Lazio e Abruzzo, senza confini. Le montagne uniscono.
©RIPRODUZIONE RISERVATA