L'INTERVISTA
Giò: «Adesso mi farò i fatti vostri»
Il cantautore Di Tonno si racconta prima del Notre Dame alla Civitella di Chieti: in autunno sarò in tv su Rai2
Un anno e mezzo di repliche, che hanno collezionato sold out su sold out. Torna a far tappa all’Anfiteatro La Civitella di Chieti, il 4 e il 5 agosto, il musical dei record “Notre Dame de Paris” (biglietti disponibili su TicketOne e CiaoTickets, organizzazione Best Eventi e The Base).
Il tour terminerà a settembre all’Arena di Verona. Nelle vesti di Quasimodo, il cantautore e “cantattore” pescarese Giò Di Tonno. Ecco cosa ha raccontato al Centro.
Un lunghissimo tour che sta collezionando sold out su sold out. Qual è il bilancio?
Il tour terminerà a settembre a Verona. Per allora avremo superato le trecento repliche. E’ la conferma che “Notre Dame” è una sorta di miracolo, credo veramente senza precedenti. C’è una fedeltà commovente da parte del pubblico, una grande dimostrazione di affetto. Vedere le generazioni di spettatori che si susseguono per noi è la cosa più bella. Una grande soddisfazione per me è stata ricevere il Premio Flaiano: mi ha reso molto felice. Da pescarese ho sempre visto passare mostri sacri per il Flaiano e pensare di essere riuscito a ritagliarmi un piccolissimo spazio è motivo di grande orgoglio.
Che emozioni le ha dato tornare a interpretare Quasimodo?
Grandi emozioni perché la mia nuova chiave di lettura è stata molto legata alla considerazione di chi questa condizione la vive. Parlo di emarginazione, di disabilità. In passato c’era stata la costruzione di un personaggio letterario, ora questa chiave di lettura ha aggiunto a Quasimodo qualcosa in più. Sono e sarò sempre legato al personaggio. Sto a Quasimodo come Sean Connery sta a James Bond o Paolo Villaggio a Fantozzi, per citare un grande da poco scomparso.
Qual è la forza del Notre Dame?
La musica, un linguaggio universale senza tempo. Gli arrangiamenti suonavano bene anni fa e sono ancora attuali. Le parole delle canzoni. La forza della storia d’amore, la bellezza dell’allestimento, grandi coreografie. E’ come se riuscissimo a trasmettere allo spettatore la nostra passione e la voglia che abbiamo di mettere in scena questo spettacolo.
C’è un altro personaggio che le sarebbe piaciuto interpretare?
Probabilmente Frollo, perché è un altro personaggio estremo. Il fatto che venga fiaccato nell’anima e nella ragione dalla passione per Esmeralda lo fa diventare un uomo come tutti gli altri. In tutti noi convivono tante sfaccettature e sentimenti. Mi piacciono molto i personaggi che ti danno modo di conoscerti meglio e ti danno spunti di riflessione. Frollo è un personaggio accattivante da questo punto di vista.
Quali saranno i suoi progetti dopo il Notre Dame?
Da settembre sarò nel cast del programma “I fatti vostri”. Avrò il mio spazio come cantante e una rubrica di cultura, musica e spettacolo per l’intero anno. Ringrazio Michele Guardì per aver pensato a me. Con lui avevo fatto “I Promessi Sposi”. Ha conosciuto la mia anima più goliardica di imitatore e intrattenitore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tour terminerà a settembre all’Arena di Verona. Nelle vesti di Quasimodo, il cantautore e “cantattore” pescarese Giò Di Tonno. Ecco cosa ha raccontato al Centro.
Un lunghissimo tour che sta collezionando sold out su sold out. Qual è il bilancio?
Il tour terminerà a settembre a Verona. Per allora avremo superato le trecento repliche. E’ la conferma che “Notre Dame” è una sorta di miracolo, credo veramente senza precedenti. C’è una fedeltà commovente da parte del pubblico, una grande dimostrazione di affetto. Vedere le generazioni di spettatori che si susseguono per noi è la cosa più bella. Una grande soddisfazione per me è stata ricevere il Premio Flaiano: mi ha reso molto felice. Da pescarese ho sempre visto passare mostri sacri per il Flaiano e pensare di essere riuscito a ritagliarmi un piccolissimo spazio è motivo di grande orgoglio.
Che emozioni le ha dato tornare a interpretare Quasimodo?
Grandi emozioni perché la mia nuova chiave di lettura è stata molto legata alla considerazione di chi questa condizione la vive. Parlo di emarginazione, di disabilità. In passato c’era stata la costruzione di un personaggio letterario, ora questa chiave di lettura ha aggiunto a Quasimodo qualcosa in più. Sono e sarò sempre legato al personaggio. Sto a Quasimodo come Sean Connery sta a James Bond o Paolo Villaggio a Fantozzi, per citare un grande da poco scomparso.
Qual è la forza del Notre Dame?
La musica, un linguaggio universale senza tempo. Gli arrangiamenti suonavano bene anni fa e sono ancora attuali. Le parole delle canzoni. La forza della storia d’amore, la bellezza dell’allestimento, grandi coreografie. E’ come se riuscissimo a trasmettere allo spettatore la nostra passione e la voglia che abbiamo di mettere in scena questo spettacolo.
C’è un altro personaggio che le sarebbe piaciuto interpretare?
Probabilmente Frollo, perché è un altro personaggio estremo. Il fatto che venga fiaccato nell’anima e nella ragione dalla passione per Esmeralda lo fa diventare un uomo come tutti gli altri. In tutti noi convivono tante sfaccettature e sentimenti. Mi piacciono molto i personaggi che ti danno modo di conoscerti meglio e ti danno spunti di riflessione. Frollo è un personaggio accattivante da questo punto di vista.
Quali saranno i suoi progetti dopo il Notre Dame?
Da settembre sarò nel cast del programma “I fatti vostri”. Avrò il mio spazio come cantante e una rubrica di cultura, musica e spettacolo per l’intero anno. Ringrazio Michele Guardì per aver pensato a me. Con lui avevo fatto “I Promessi Sposi”. Ha conosciuto la mia anima più goliardica di imitatore e intrattenitore.
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