Guanciale è Dylan Dog: «È la cosa più vicina a una figata pazzesca»
L’attore abruzzese veste i panni dell’Indagatore dell’incubo Ècco la sua avventura radiofonica dal fumetto creato da Sclavi
Camicia rossa, giacca nera, sguardo dubbioso, voce profonda e inquietante. L’attore marsicano Lino Guanciale veste i panni dell’Indagatore dell’incubo e diventa Dylan Dog, iconico eroe dei fumetti creato nel 1986 da Tiziano Sclavi e diventato una passione per generazioni di giovani e grandi lettori. L’occasione è offerta da “Voci dall’incubo”, l’avventura radiofonica di Dylan Dog, tra Londra e Torino, scritta e ideata da Armando Traverso in collaborazione con Radio Rai, Bonelli Editore e Prix Italia 2024, che andrà in onda su Radio1, sabato 12 ottobre alle 21,05. Il progetto, ideato in concomitanza con i 100 anni della radio e portato in scena nei giorni scorsi al Prix Italia nel capoluogo piemontese, vede Guanciale nei panni del personaggio dei fumetti, affiancato da un cast di attori/doppiatori d'eccezione: Stefano Brusa, Giulia Santilli, Paolo Marchese, Aurora Cancian, Francesco Cavuoto, Carlo Valli, Chiara Colizzi, Dario Oppido con l’amichevole partecipazione di Steve Della Casa. «Sono un dylaniato della prima ora», rivela Guanciale, «da quando in un campo scout, a soli 7 anni, ho scoperto un albetto di Dylan Dog, che da allora è il mio eroe di carta preferito: un detective e non uno spiritista, che si occupa di tutto quello che la ragione non può cogliere. Vestire i suoi panni, in un mezzo come la radio, che adoro, ha per me un valore speciale». L’attore avezzanese, che ha dato il volto sulla Rai al commissario Ricciardi e al Commissario Cagliostro – solo per citare due esempi del suo lungo percorso artistico tra cinema, teatro e tv e rimanere nel campo delle indagini dal sapore inquietante – confessa di avere sempre amato Dylan Dog e di possedere una ricca collezione di fumetti. «C’è tanta parte di impossibile, o di così complesso nelle nostre vite, da sembrarci impossibile», evidenzia. «Dylan è un eroe diverso da tutti gli altri perché si misura con l’impossibile come se fosse parte del quotidiano. Per lui è così ma in realtà, fuor di metafora, è così un po’ per tutti noi». Un progetto, quello del podcast, messo in scena anche dal vivo al Prix Italia con le illustrazioni dei disegnatori Sergio Gerasi e Davide Furnò, per il quale Guanciale si dichiara entusiasta. «Sono collezionista di Dylan Dog da anni e sto ancora cercando le prime edizioni dei primi numeri, per cui hanno beccato uno appassionato e ferrato. Questo podcast significa mettere insieme più cose, perché da un lato c’è la passione fumettara e dylaniana», il suo commento a margine della serata torinese, «poi c’è il valore intrinseco del viaggio in una storia così importante come quella della Rai i cui valori e la cui storia si riverberano anche nel Prix Italia. Se a questo aggiungiamo l’amore che ho per la radio, diciamo che è un jackpot mica male». Per dirla in termini più spiccioli, come fatto da Guanciale annunciando ai suoi follower su Instagram il progetto: «non riesco a immaginare una cosa più vicina all’essere una figata pazzesca». Il podcast è stato integrato anche con uno speciale albetto da collezione intitolato “Voci dall'incubo”. «È la trasposizione in chiave crossmediale dei grandi sceneggiati della Rai», sottolinea il direttore di Radio Rai Flavio Mucciante, «e rappresenta anche un’efficace risposta a chi si chiede quale potrà essere il futuro della radio con l’avvento inarrestabile dell'intelligenza artificiale. La tecnologia offre straordinarie opportunità perché un prodotto esalti la sua forza espressiva su ciascuna piattaforma di trasmissione ma il fascino del fumetto alla radio, di suoni e voci, che evocano immagini improvvise, l’emozione di un tratto di matita, che accompagna i momenti più avvincenti della narrazione, il guizzo creativo dell'essere umano non potranno mai essere sostituiti dall'intelligenza artificiale». E a proposito di voci e suoni alla radio: «ho paura di dimenticare la tua voce», inizia proprio con un suono spettrale che riecheggia tra le onde di una vecchia radio, portale trascendente tra il mondo dei vivi e il regno dei morti, il primo di una serie di misteriosi colpi di scena, tra sogno e realtà, che caratterizzano “Voci dall'incubo”, già disponibile in podcast video su Rai Play.