ESTATE

Guardiagrele, stasera i 25 anni del Bolognino d’oro 

Serata di musica con Scogna, l’anima dei Matia Bazar Cassano, il chitarrista di Fossati Corsi e tanti altri

GUARDIAGRELE. Festeggia oggi le nozze d’argento con la musica e con il canto, il “Bolognino d’oro” di Guardiagrele, che taglia il traguardo del 25° anno di età. La manifestazione era nata infatti, nel 1998 a Guardiagrele, per iniziativa del cantautore locale Alfredo Scogna che volle lanciare un segnale di collaborazione per iniziative sociali usando lo spettacolo come mezzo per incontrarsi e realizzare progetti comuni.
L'edizione di quest'anno - ore 21, piazza San Francesco - si caratterizza per i mini concerti. Gli artisti sul palco sono Piero Cassano, cofondatore dei Matia Bazar; Armando Corsi, chitarrista di Ivano Fossati; la cantautrice abruzzese Lara Molino, il virtuoso fisarmonicista Vincenzo De Retis, il grande interprete e cantautore Paolo Conte, la jazzista Carla Ingelido, la cantautrice milanese Lamo e il cantautore di Lucca Effenberg. Quindici minuti per ogni artista a dare prestigio a questo festival che si è fatto notare sia in Italia, con tappe a Milano e Scandicci (Firenze), sia a New York con Radio Italia. Presenta la serata la guardiese Tina Di Prinzio. L'organizzazione è del cantautore Scogna.

Negli anni passati il “Bolognino d'oro” ha visto la presenza di artisti come Giò Di Tonno, Filippo Graziani, Amara, Sulutumana, Max Giusti e altri e ha avuto come presentatori Adriana Volpe, Tiberio Timperi, Andrea Roncato, Barbara Chiappini, Miriana Trevisan e tanti altri.
Il Bolognino, che nel tempo ha raggiunto sempre più una sua dimensione professionale, proprio per il suo spirito legato al territorio ha creato un altro evento con il nome di “Bolognino Nostrum”, manifestazione dove si esibiscono tutti gli artisti locali: tant’è che la caratteristica del “Bolognino d’oro” è di permettere agli artisti di esprimere il proprio talento cercando anche di vivere la musica in modo diverso, in uno spazio dove il vero senso dell’arte viene alla luce: quell’emozione pura che non è offuscata dal protagonismo e dalla competizione.

“Il Bolognino d’oro” riprende la denominazione dell’omonima antica moneta che veniva coniata proprio a Guardiagrele alla fine del XIV secolo, quando il re Ladislao (con diploma 4 giugno 1391) concesse a Napoleone II, figlio di Giovanni Orsino (una delle storiche famiglie di Guardiagrele) la facoltà di battere moneta nella sua terra “finché durasse la guerra accesa negli Abruzzi fra i Durazzeschi e Luigi II d’Angiò”. Di questo insigne privilegio Napoleone II si valse facendo aprire la zecca a Guardiagrele e facendovi coniare i bolognini, piccole monete appunto in argento.
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