Howard presenta “Eden”, thriller di sopravvivenza

23 Novembre 2024

Un vero e proprio thriller di sopravvivenza, filosofico e ispirato a un fatto vero è quello che racconta il due volte premio Oscar Ron Howard in Eden, film d’apertura al Teatro Regio del 42° Torino...

Un vero e proprio thriller di sopravvivenza, filosofico e ispirato a un fatto vero è quello che racconta il due volte premio Oscar Ron Howard in Eden, film d’apertura al Teatro Regio del 42° Torino Film Festival. Altro che Lost. Questa volta a trasferirsi sull’isola disabitata di Floreana, nell’arcipelago delle Galàpagos sono dei volontari e per motivi squisitamente esistenziali. I pionieri sono dottor Friedrich Ritter (Jude Law) e sua moglie Dora Strauch (Vanessa Kirby), due europei idealisti che fuggono dalla Germania nel 1929, rinnegando i valori borghesi che ritengono stiano distruggendo la vera natura dell’umanità. Ritter è uno che ha mal digerito Nietzsche e che sta scrivendo una sua filosofia basata sul dolore. A loro si uniscono, per nulla graditi, Margaret (Syndey Sweeney) e Heinz Wittmer (Daniel Brühl), coloni del tutto normali e ammiratori di Ritter di cui si parla sui giornali, una coppia con un figlio che ha problemi respiratori e che potrebbe guarire con questa vita selvaggia. E non finisce qui. L’isola si anima di altri 4 personaggi, la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn (Ana de Armas), che ha come riferimento Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde e come velleità costruire qui un resort per milionari. Con lei, due suoi amanti e un servitore ecuadoriano. È inevitabile che in un’isola, piena di pericoli, senza acqua e con poco da mangiare la convivenza non sia facile. Iniziano furti di cibo e acqua e ogni occasione è buona per non condividere l’isola. Così a prevalere, tra Nietzsche e Wilde sarà l’homo homini lupo di Hobbes e anche una certa perfidia femminile. Eden nasce da una storia personale del regista che 15 anni fa, durante un viaggio alle Galapagos, si è imbattuto in questa vicenda in cui tre gruppi di persone diverse scelsero di reinventare le loro vite in un momento, quello del fascismo e del nazismo, in cui l’Occidente sembrava sprofondare.