Il professore e Roppopò Sulle tracce dei briganti all’università di Teramo
TERAMO. Tra racconti e canzoni, l’Abruzzo settentrionale terra di confine e brigantaggio è al centro dello spettacolo “Sulle tracce dei briganti”, in programma oggi a Teramo nell’aula magna dell’unive...
TERAMO. Tra racconti e canzoni, l’Abruzzo settentrionale terra di confine e brigantaggio è al centro dello spettacolo “Sulle tracce dei briganti”, in programma oggi a Teramo nell’aula magna dell’università (ore 17, ingresso gratuito), presentato da UniTe e Gal Gran Sasso – Laga.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra lo scrittore e storico Elso Simone Serpentini, a lungo professore di filosofia nei licei, e il cantastorie Franco Palumbo in arte Roppoppò, che dopo anni di ricerca su documenti d’epoca hanno messo su questo spettacolo di canzoni e narrazioni. Da Serpentini saranno raccontate le gesta dei briganti che imperversarono per secoli nel territorio teramano, di confine tra Regno delle Due Sicilie e Stato pontificio, anche in epoca postunitaria. Figure diventate mitiche nella vulgata popolare, come il famigerato Marco Sciarra nella seconda metà del Cinquecento, il pronipote Santuccio (detto Sciarretta) nel Seicento, e poi Savini, Antonio delle Piaggie, Lambrasca e altri. Alla narrazione si alterneranno le canzoni, pezzi popolari del Seicento o appositamente composti da Roppopò e Serpentini, tra cui “Testimoni di pietra”, titolo riferito ai cippi sul ciglio delle strade che delimitavano il confine (uno è ancora visibile sulla statale Piceno-Aprutina tra Teramo e Ascoli), “Civitella la Fedelissima”, dedicata alla rocca “sentinella” del fiume Tronto, “Navarretta” e altri pezzi eseguiti da Roppoppò e il suo gruppo, col contributo del coro Nuove Direzioni. Dino Mastrocola, rettore UniTe: «Sono contento che l’università ospiti un evento culturale di alto livello sul brigantaggio». “Sulle tracce dei briganti” sarà preceduto dalla presentazione della versione ampliata e aggiornata del volume del 2015 curato dagli storici Adelmo Marino (scomparso a gennaio 2023) e Nicolino Farina (curatore di questa edizione) “La Doganella d’Abruzzo – Pastorizia, istituzioni e cultura”, all’epoca edito dal Gal Leader Teramo. (afu)