SERIE A

Il commentone della Serie A. Ranieri e Conte gli allenatori che fanno la differenza

6 Gennaio 2025

La prima giornata del nuovo anno chiude ufficialmente il girone d’andata. Eccezion fatta per le quattro squadre impegnate nella Supercoppa a tinte arabe che, per il secondo anno consecutivo, si gioca a gennaio.

Ad aprire il 2025 è la diciannovesima giornata, in particolare sono Venezia ed Empoli le prime squadre ad affrontarsi nel nuovo anno. Al Penzo succede tutto nel primo tempo, con i padroni di casa che vanno in vantaggio al 5’ grazie alla rete rocambolesca del bomber Pohjanpalo. Proprio come nella scorsa giornata, errore da matita blu di Vasquez: sul pressing dell’attaccante finlandese prova a rinviare ma colpisce l’avversario, che torna al gol 66 giorni dopo anche con un pizzico di fortuna. Gli ospiti provano subito a pareggiare i conti, anche in questa circostanza a seguito di un errore da parte del portiere: Stankovic serve male Busio, che viene anticipato da Maleh. Palla che finisce poi nei piedi di Colombo che salta il portiere serbo e tira, trovando il miracoloso salvataggio di Idzes. Al 23’ episodio molto dubbio in area arancioneroverde: Zampano sposta la palla, se la allunga e rinvia, evitando Esposito che era lì in agguato. È proprio il calciatore nato a Castellamare di Stabia a lamentarsi per primo di un possibile tocco di mano, seguito poi da alcuni suoi compagni. Dal replay appare evidente il controllo di braccio da parte dell’esterno destro del Venezia, ma né l’arbitro Sacchi né il var Serra ravvisano irregolarità, lasciando colpevolmente proseguire il gioco dopo un breve silent check. Al 32’ è lo stesso Esposito a pareggiare l’incontro, segnando il suo sesto gol nelle ultime sei partite, a conferma dello straordinario momento di forma che sta attraversando: Pezzella rinvia un po’ casualmente ma riesce a trovare Colombo, molto abile a controllare, a saltare Sverko e poi a servire anche con un tunnel il suo compagno di reparto, che non sbaglia a tu per tu con Stankovic. 3 minuti più tardi l’Empoli ha una ghiottissima occasione per completare la rimonta: un tiro di Maleh dai 30 metri viene deviato e prende in controtempo Stankovic, che con un gran colpo di reni riesce a recuperare la posizione e a respingere la conclusione del marocchino. Nel secondo tempo è nuovamente il portiere in prestito dall’Inter a prendersi la scena, salvando il risultato su Colombo. Finisce quindi 1-1 il combattuto scontro salvezza tra Venezia ed Empoli.

Alle 18 va in scena una sfida ad alta classifica tra Fiorentina e Napoli, entrambe vogliose di fare punti per mettere sotto pressione le dirette concorrenti, impegnate in Supercoppa. È dunque una grande occasione sia per la Fiorentina di scavalcare la Juventus sia per il Napoli di raggiungere la vetta della classifica in solitaria. Alla mezz’ora il Napoli rompe l’equilibrio con David Neres, a seguito di un’ottima azione personale: l’esterno brasiliano si appoggia a Lukaku e riceve sulla trequarti, vincendo il duello con Parisi che non riesce ad aggrapparsi alla sua maglietta. Arrivato dentro l’area prima punta Moreno e Ranieri, poi si sposta la palla sul piede debole e conclude sotto la traversa. La Fiorentina riesce a pareggiare con Kean dopo solo 5 minuti, ma il gol viene annullato per un tocco di braccio dello stesso attaccante italiano. Nella ripresa, al 53’, follia di Moreno all’esordio in campionato. Dopo l’ottima chiusura su Anguissa, prova a far rimbalzare la sfera sul camerunense per ottenere una rimessa dal fondo, ma il rimpallo non lo aiuta e il pallone diventa nuovamente giocabile dall’ex Fulham, che viene steso dal classe 2003: rigore ineccepibile. Sul dischetto va Romelu Lukaku, che spiazza De Gea e torna a segnare dagli 11 metri dopo l’errore della settimana precedente. La viola prova a rientrare in partita al 61’ con una doppia grande occasione: sul cross di Gosens respinto corto da McTominay arriva Mandragora, il cui tiro trova il riflesso di Meret. Sulla ribattuta, Beltran colpisce a colpo sicuro ma Rrahmani si immola e salva la porta della squadra campana. Al 68’ arriva il tris e porta la firma di McTominay, a segno per la quinta volta tra Serie A e Coppa Italia: Anguissa approfitta dell’errore di Dodô e si invola sulla fascia. Riesce poi a metterla in mezzo e, dopo la respinta corta di Comuzzo, la palla finisce sui piedi del centrocampista scozzese che spedisce alle spalle del portiere. Termina 0-3 il match al Franchi, con la squadra di Conte bravissima a raccogliere tutti gli errori degli avversari e a punirli con grande cinismo.

A seguire, si sfidano Hellas Verona e Udinese, due squadre che hanno avuto nel corso della prima metà di stagione un rendimento parecchio altalenante. La prima metà di gara non regala particolari emozioni. A provare a smuovere l’equilibrio c’è il solo Serdar, che prima si vede respingere una conclusione da Sava al 4’ e poi trova la deviazione in corner di Solet al 18’. Nella ripresa le occasioni aumentano, anche se ciò che non aumenta è il grado di pericolosità di ciascuna. Ci prova Tengstedt a impensierire Sava dopo l’ottimo recupero palla di Sarr, ma il suo tentativo è debole e centrale. Si affaccia anche l’Udinese dalle parti di Montipò, che prova a segnare con una buona occasione: cross di Thauvin per Lovric, che si coordina e tira al volo, ma Montipò con i piedi dice di no e salva il risultato. Oltre a due conclusioni non molto angolate da parte di Lucca, che Montipò sventa agevolmente, e a una punizione di Suslov ben parata da Sava, il match sembra in grande equilibrio, con entrambe le squadre che sembrano più voler difendere il risultato piuttosto che attaccare, per non rischiare di essere poi colpiti in contropiede. La situazione di stallo viene spezzata al 71’, quando Serdar entra in scivolata su Ekkelenkamp e riceve il secondo cartellino giallo. All’86’ c’è la migliore azione della partita e capita sui piedi di Atta: il centrocampista francese si sposta il pallone per tirare e scaglia un missile contro la porta gialloblu, sul quale Montipò compie una parata sensazionale e, con l’aiuto della traversa, riesce a mettere i guantoni sul risultato e a far guadagnare un buon punto ai suoi.

La domenica inizia con lo scontro salvezza tra Monza e Cagliari, rispettivamente ultima e terzultima. La squadra ospite parte fortissimo e va vicina al gol già al 2’: Viola pennella in mezzo dalla bandierina, trovando il tocco di Mina che in qualche modo favorisce Felici. L’ex Feralpisalò riesce a girare in porta con un’acrobazia, ma la traversa gli nega la gioia del primo gol in maglia rossoblu. A passare in vantaggio è il Monza, tramite un calcio di rigore assegnato dopo on field review: Ciurria colpisce male un cross basso ma il suo tiro, destinato a uscire di molti metri rispetto alla porta difesa da Scuffet, colpisce la mano di Makoumbou, considerata punibile perché molto larga e in posizione non congrua. Dal dischetto si presenta Caprari, che segna il suo terzo rigore su tre in stagione e porta la partita sull’1-0. Il Cagliari non si lascia scoraggiare e torna all’attacco: al 15’ è bravissimo Turati a salvare su Viola. Il gol del Cagliari non tarda però ad arrivare e viene siglato da Zortea: il terzino veneto riceve da Felici al limite, se la aggiusta sul mancino e lascia partire un tiro imparabile. Gran gol dell’ex Atalanta, che ristabilisce la parità. Nella ripresa arriva anche il gol della rimonta da parte di Roberto Piccoli: Obert si fa 30 metri palla al piede fino alla metà campo brianzola e poi serve l’attaccante italiano, che avanza per qualche metro prima di calciare il pallone sotto alla traversa, anche stavolta senza lasciare scampo a Turati. Al 61’ occasione importante per pareggiare da parte del Monza: Pedro Pereira riceve palla da Izzo al limite dell’area e arriva con grande caparbietà davanti a Scuffet, che sbarra la porta e salva gli ospiti. Nel prosieguo dell’azione, Mina trattiene D’Ambrosio vicino alla bandierina del calcio d’angolo e riesce a proteggere il possesso di palla, favorendo il recupero di Zappa. Tuttavia, nel tentativo di rialzarsi, l’ex capitano dell’Inter calpesta il difensore colombiano e viene espulso, dopo revisione al var da parte dell’arbitro Di Bello. Nel recupero c’è ancora spazio per un’occasione del Cagliari, che colpisce il dodicesimo legno stagionale con Lapadula. Vittoria fondamentale per il Cagliari, che aggancia il Lecce al diciassettesimo posto, mentre si fa durissima per il Monza, sempre più ultimo in classifica.

Alle 15 è proprio il Lecce a scendere in campo al Via del Mare contro il Genoa di Vieira. Primo tempo emozionante, in cui vengono colpiti un palo e due traverse. Il palo è del Lecce e viene centrato da Krstovic: il montenegrino prende la mira dai 20 metri e tira a giro, ma il montante gli nega un gol stupendo. Le due traverse invece vengono prese dal Genoa, entrambe nella stessa azione: Vitinha è molto bravo a liberarsi di Gallo sulla destra, poi entra in area di rigore e con un preciso passaggio trova smarcato Thorsby a circa 2 metri dalla porta. Incredibilmente il norvegese fallisce trovando il legno e sulla ribattuta anche Pinamonti pizzica la traversa. La ripresa viene giocata ad alta intensità da ambedue le squadre, ma senza particolari squilli in zona offensiva. Termina così 0-0 il match, con il Lecce che, come già detto, si fa recuperare dal Cagliari, mentre il Genoa si allontana pian piano dalle ultime posizioni, andando a +3 sul Lecce stesso. Alle 18 allo stadio Olimpico Grande Torino va in scena Torino-Parma. Primo tempo quasi completamente a tinte granata, con i padroni di casa che non riescono a sfondare il muro eretto da Suzuki. Ci prova in particolare Che Adams: prima al 9’ con un colpo di testa, poi al 18’ con un tiro al volo. Cambia l’esecuzione dello scozzese, ciò che resta sono i due grandi riflessi del portiere giapponese. Nel mezzo, un’ottima occasione per Karamoh, il quale era stato bravissimo a superare Suzuki e a evitare Balogh, tuttavia al momento di concludere a rete temporeggia troppo e alla fine sceglie di servire un proprio compagno, a cui la sfera non giunge grazie al salvataggio in scivolata da parte di Valeri. Per gran parte del secondo tempo la musica è diversa: è il Parma a creare le chance più importanti. Al 63’ Milinkovic-Savic vola e devia in corner un tiro di Bonny, poi non può nulla sul tentativo di Mihaila, che però per sua fortuna viene respinto dal legno. Ma nell’ultima occasione della partita il Toro va veramente vicino a sbloccare l’incontro con Linetty: riceve al limite dell’area e tira benissimo verso il palo più lontano, trovando però la risposta miracolosa da parte di Suzuki. Termina quindi 0-0 anche tra Torino e Parma, con la squadra di Vanoli che si stacca da Empoli e Genoa e riesce a raggiungere l’undicesima posizione.

A chiudere la giornata, il derby della Capitale. Roma e Lazio sono entrambe reduci da un pareggio contro due big come Milan e Atalanta e cercano conferme nel posticipo della diciannovesima giornata. Sebbene la classifica sia indiscutibilmente a favore dei biancocelesti, a +15 addirittura sui rivali giallorossi, a fare la partita è la squadra di Ranieri. La sbloccano proprio i padroni di casa con Pellegrini, uno dei più contestati in questo avvio di stagione: Ndicka rilancia per Dovbyk, che è bravissimo a controllare spalle alla porta e ad appoggiare per Pellegrini, che di prima riesce a servire centralmente Dybala. L’argentino allarga poi per Saelemaekers e da lui il pallone finisce tra i piedi del capitano giallorosso, che stoppa, finta il passaggio, se la sposta e spedisce all’incrocio dei pali. È un gol meraviglioso, che porta la Magica in vantaggio. Il raddoppio arriva al 18’ con un’azione quasi fotocopia: ancora un rilancio per Dovbyk, ancora una sponda, stavolta per Dybala, che allarga nuovamente per Saelemaekers. Il belga decide di fare tutto da solo e conclude verso la porta con la punta, trovando la risposta in un primo momento di Provedel, che però non può nulla sulla ribattuta del talentuoso esterno in prestito dal Milan. La Lazio prova immediatamente a rientrare in partita tramite l’azione solitaria di Dele Bashiru, che salta Paredes e Hummels e tira verso la porta difesa da Svilar, trovando però l’opposizione di Ndicka. Nella ripresa i biancocelesti tornano in campo con gran voglia e attaccano sin dai primi minuti a testa bassa: il più deciso è Castellanos, che al 47’ si inventa un’occasione concludendo però sull’esterno della rete. Passano tre minuti e Guendouzi raccoglie una respinta corta della difesa giallorossa e gira verso la porta: sul suo tentativo deviato, Svilar è costretto agli straordinari. Al 59’ altra grande chance per la Lazio di dimezzare lo svantaggio: cross molto lungo di Tavares su cui fa la sponda Dia, subentrato all’intervallo. Il pallone viene raccolto da Tchaouna, che in caduta svirgola e colpisce goffamente la parte alta della traversa. Passano 10 minuti ed è ancora pericoloso il Taty, che questa volta tira in porta e trova il riflesso del portiere serbo della Roma. Nel recupero succede di tutto: Hummels stende Castellanos, che reagisce tirando un calcio sul quadricipite del tedesco. Si accende un parapiglia con coinvolte tutte e due le panchine. Alla fine, molti i provvedimenti decisi dall’arbitro: espulsi il Taty e un componente dello staff di Ranieri, ammonito Ndicka. Scene da derby di Roma, che sono diventati una costante alla quale forse dovrebbero essere prese misure disciplinari più dure, perché oscurano un po’ ciò che è successo sul campo. Ad ogni modo, procede il recupero dei giallorossi verso l’Europa, mentre la Lazio frena ancora, con solo una vittoria nelle ultime quattro partite. La diciannovesima giornata non è però conclusa. Essa infatti terminerà tra il 14 e il 15 gennaio, per via delle partite rimandate causa Supercoppa: il Milan andrà a giocare a Como, la Juve a Bergamo, mentre l’Inter ospiterà il Bologna. Stasera in programma proprio la finale tra Milan e Inter, dopo le vittorie per 2-1 e 2-0 rispettivamente contro Juventus e Atalanta.