COVID / LA MOBILITAZIONE
Illuminati i teatri, l’Abruzzo: «Ora la svolta»
Adesione altissima alla manifestazione nazionale di Unita: «Siamo luoghi sicuri e fermi da troppo, rompiamo il silenzio»
L’AQUILA. Le luci accese di sera richiamano l’attenzione dei passanti. Quelle strutture, rimaste per troppo tempo chiuse, tornano a proiettarsi all’aperto. Anche se solo per due ore. Qualcuno sbircia dalla porta socchiusa. Altri si fanno coraggio ed entrano: un palco vuoto illuminato e una sedia. Il silenzio. Che in ogni caso resta. Ma è un silenzio che fa rumore quello evocato dalla manifestazione promossa dall'Unita (Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo) “in scena” ieri sera in contemporanea nazionale dalle 19.30 alle 21.30.
A un anno dal primo provvedimento governativo che intimava la chiusura immediata dei teatri nelle principali regioni del Nord, estendendo rapidamente il provvedimento a tutto il territorio nazionale, Unita chiede al nuovo Governo che si torni immediatamente a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo, che si programmi e si renda pubblico un piano che porti prima possibile a una riapertura in sicurezza di questi luoghi. Unita ha invitato così tutti gli artisti, le maestranze e il pubblico a organizzare, ovunque possibile, in tutta Italia – rispettando, come hanno sempre saputo fare, ogni misura di sicurezza – un presidio dei teatri «perché questi luoghi tornino simbolicamente ad essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità».
Una manifestazione – “Facciamo luce sul teatro” – indetta in un momento cruciale per la definizione della vicenda. Sempre ieri, solo qualche ora prima dell’inizio della mobilitazione, il Corriere della Sera aveva pubblicato un’intervista a Dario Franceschini in cui il ministro della Cultura, confermato da Mario Draghi nel suo governo, in cui si chiede la riapertura di tutti i luoghi della cultura: «Penso che teatri e cinema, con severe e adeguate misure, siano più sicuri di altri locali già aperti oggi. Teatri e cinema sono chiusi in Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Portogallo. Siccome l’Italia è l’Italia vorrei che fossimo i primi a riaprire».
LE ADESIONI IN ABRUZZO L'iniziativa dell'Unita ha riscosso un’alta adesione in tutta la Penisola, con decine di teatri mobilitati anche in Abruzzo, a partire da Teatro Immediato di Pescara. «Crediamo che sia arrivato il momento di una svolta», valuta Edoardo Oliva, regista ed attore della compagnia. «Finalmente anche dal ministro Franceschini è arrivato un segnale importante, del resto la sicurezza dei teatri è certificata da molti studi».
Sulla stessa linea il parere di Stefano Scipioni, presidente di Acs (Circuito spettacolo Abruzzo Molise), ente di distribuzione e promozione dello spettacolo dal vivo cui fa capo il Teatro Comunale di Teramo. «La situazione di stallo va avanti da troppo tempo», osserva, «i luoghi di cultura devono recuperare la giusta visibilità». Tra le adesioni quella formale del Teatro Stabile d'Abruzzo, il cui direttore Giorgio Pasotti è stato tra le figure di riferimento di Unita. L’ente teatrale regionale non ha però portato avanti alcuna iniziativa. Nell’Aquilano hanno aderito Teatrabile, Teatronobelperperlapace (a San Demetrio) che ha partecipato attivamente alla diretta di Unita, rilanciandola sui propri canali social. Adesioni anche da parte del gruppo di ricerca teatrale Compagnia della Contessa: «Noi non abbiamo un teatro da illuminare ma vogliamo comunque sposare questa causa». Si è illuminato invece il Parco delle Arti, lì dove c’è il Cinema Teatro Zeta. Entusiasta il direttore Manuele Morgese: «Dopo mesi di assoluto, ingiustificato e colposo silenzio i lavoratori dello spettacolo sono stati tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti della pandemia sul lavoro. Il settore dello spettacolo dal vivo e dell’audiovisivo già duramente colpito dai tagli indiscriminati degli ultimi anni (e mi riferisco in particolare a quelli fatti dagli enti locali) risentirà di questa crisi ancora di più, allorquando gli “aiuti” di Stato, esigui, termineranno». Illuminato anche il Teatro Marrucino di Chieti. «Luci accese di uno dei più prestigiosi teatri lirici italiani di tradizione, perché si riaccendano in sicurezza tutte le luci di un mondo che non può restare più fermo a lungo», si legge in una nota del sindaco di Chieti Diego Ferrara e dell’assessore alla Cultura Paolo De Cesare. «Questa iniziativa ci unisce ad altre città con le quali condivideremo un percorso di proposta, perché la vita dell’arte, della musica, dello spettacolo ritorni con le dovute attenzioni. Parliamo di un indotto che Chieti e l’Italia non possono perdere, perché fanno economia e aiutano la circolazione delle idee, della cultura e della creatività che in questo momento storico sono indispensabili per la ripresa».
Aderisce il Florian di Pescara che «da quando il teatro non ha più avuto pubblico, è stato in costante attività, per prepararsi alla ripartenza, che speravano naturalmente più celere, ma pensando a migliorarsi, ad offrirsi più accogliente di prima». Sempre nel Pescarese si registrano le adesioni di Piccolo Teatro Costa, Teatro Cordova. E ancora luci sul teatro “Maria Caniglia” di Sulmona, il Piccolo Teatro di Chieti, il “Tosti” di Ortona, il Comunale di Alanno, il Fenaroli e il Teatro Studio di Lanciano, l’Aventino di Palena.