L’Abruzzo di Madre Notturna alla conquista del Giappone
Tra folk horror e mito classico, una storia claustrofobica con Costaglione e Oliva il film di Campea tutto girato nella regione è arrivato nel Paese del Sol Levante
PESCARA. È arrivato fino in Giappone il film tutto abruzzese “Madre Notturna” di Daniele Campea, la discesa di una donna negli inferi della follia, con echi di storie gotiche di licantropi, folk horror e mito classico. Una storia claustrofobica, un incubo ossessivo interpretato con bravura da Susanna Costaglione, Edoardo Oliva, Sofia Ponente, Elena Battarin, Riccardo Pellegrini, Vincenzo Mambella, Sveva Colangelo Palombizio. Produzione Creatives con il contributo di Fondazione Pescarabruzzo. Con una trama interamente ambientata in Abruzzo, dove sono state poi effettuate tutte le riprese, tra Popoli, Sulmona, Raiano, il lungometraggio scritto, diretto e prodotto da Campea ha avuto una distribuzione mondiale in 70 Paesi con la casa californiana Buffalo 8/Bondit e tra breve uscirà pure in Giappone sulle principali piattaforme col titolo “Tsuki No Shirabe” (Melodie della Luna); successivamente il fim sarà disponibile in dvd e blu ray sul mercato internazionale. In Italia “Madre Notturna” è già disponibile su Amazon Prime Video, Apple Tv, Google Play, Paramount +. Atmosfere gotiche, horror e thriller in questo dramma psicologico che vede al centro Agnese (Susanna Costaglione), una biologa specializzata nello studio dei lupi, che torna a casa dalla sua famiglia dopo un lungo periodo di ricovero in un istituto psichiatrico. Sua figlia Arianna (Sofia Ponente), un’adolescente introversa e inquieta che vive per la danza, ha un rapporto problematico con la madre e al suo ritorno fatica a ricucire una relazione con lei. Riccardo (Edoardo Oliva), marito e padre, è un medico, l’anima razionale di una famiglia sull’orlo del collasso di cui cerca di tenere insieme i pezzi. La luna ha un potere occulto su Agnese: la sua mente inizia a vagare e il suo corpo a trasformarsi, mentre le visioni del “dio del bosco” invadono la realtà. Quando Riccardo si ammala gravemente durante la pandemia, madre e figlia si ritrovano sole ad affrontare i fantasmi del passato, rinchiuse in una casa circondata dai boschi in cui gli incubi prendono il sopravvento e presenze misteriose si fanno sempre più inquietanti e minacciose. “Madre Notturna” (2024, durata un’ora e 37 minuti), film vincitore dell’Anello d’oro - Premio del pubblico per il miglior lungometraggio internazionale al 20° Ravenna Nightmare Film Fest nel 2022 e del premio per il miglior film all’Eerie Horror Fest (Pennsylvania, Stati Uniti) nel 2023, è il secondo lungometraggio di Daniele Campea, che di questo lavoro ha curato anche il montaggio e le musiche (comprendenti pagine di Arcangelo Corelli, “La follia”, e di Vincenzo Bellini, “Norma”); la fotografia è di Federico Deidda, scenografia di Gianni Colangelo.
Daniele Campea, nato a Sulmona, originario di Popoli, classe 1982, autore di un cinema colto, onirico e sperimentale, è regista, sceneggiatore, compositore. Ha scritto e diretto diversi cortometraggi presentati in molti festival internazionali (“Baùll”, “La vittima”, “Ritratto dal vero”) e videoclip musicali dei gruppi metal Dope Stars Inc. e Remains in a View. Il suo lungo d’esordio “Macbeth Neo Film Opera” (2018), dall’adattamento in chiave contemporanea della tragedia shakespeariana da parte del drammaturgo Claudio Di Scanno, è stato presentato in anteprima al Festival di Taormina e ha vinto il premio Opera Prima al festival pistoiese Presente Italiano. Campea lavora all’unione di linguaggi artistici diversi ma complementari tra loro, come il cinema, l’opera e la video arte, in una visione totalizzante che prende il nome di “Mythosdrama”.