L’ammazzasomari abruzzese spopola a Roma

30 Marzo 2018

Al teatro Testaccio la commedia con Margherita De Risi, Paola Majano, Giò Giò Rapattoni e Giulia Ricciardi

Come una serata tra quattro amiche con cenetta e programma tv preferito può essere “rovinata” da un insetto, forse pericoloso, certamente per chi è allergico: “L'ammazzasomari”. L'appellativo, che i nostri contadini hanno dato al più comune calabrone, è il titolo della pièce in scena al teatro Testaccio a Roma dal 20 marzo scorso, dove tutte le sere ha registrato il tutto esaurito. E le risate sono assicurate. La trama. Un insetto, compare nella cucina di una delle protagoniste, dove in forno c'è una gustosa torta in cottura e scatena paura eppoi terrore, poche notizie sull'animale, indubbiamente brutto, aumentano lo sgomento tra le protagoniste. Tra queste si innesca una serie di equivoci, tra i quali la pericolosità mortale dell'insetto. Seguono fraintendimenti e soprattutto saltano fuori aspetti sconosciuti del carattere di ognuna delle quattro amiche. La situazione è inconsapevolmente esilarante. Il soggetto e le protagoniste abruzzesi. La storia è tratta da un fatto realmente accaduto nella casa di Roma di Giò Giò Rapattoni, attrice e doppiatrice e cantante jazz, di Chieti. Quella sera in casa con lei c'è la giovane figlia Margherita De Risi, anche lei da piccolissima nel mondo del doppiaggio, la ventenne alle prese coi messaggini, quando avverte che si sta scatenando il terrore per la presenza dell'orribile insetto, decide di riprendere tutta la scena col cellulare; con loro c'è l'amica Paola Majano, anche lei attrice-doppiatrice, figlia dello sceneggiatore e regista, il teatino Anton Giulio Majano, e Raffaela De Cesare, designer in pensione, originaria di una famiglia di Chieti molto conosciuta. La scena viene rivista subito dopo, quando “l'ammazzasomari”, alla fine di una serie di vani e esilaranti tentativi che coinvolgono anche alcuni inquilini dello stabile del quartiere Prati, viene finalmente ucciso. Troppo comico il risultato, per non rappresentarlo in teatro. E infatti l'idea viene messa nelle mani di Giulia Ricciardi, anche lei originaria dell'Abruzzo, la madre, Di Domenico, vive a Tagliacozzo, storica attrice di teatro che non solo cura la sceneggiatura ma interpreta Raffaela, l'unica fuori dal mondo del palcoscenico. La regia viene affidata a Francesca Draghetti, già della Premiata Ditta, che aggiunge particolari di grande effetto e dai risultati garantiti. Come il finale ma che non vi riveliamo. Lo spettacolo, alle 21, è in scena ancora stasera fino a domani.
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