La Dannata e la Beata: ai Musei Vaticani le “Anime” del Bernini

20 Novembre 2024

Si narra che l’artista creò il ghigno demoniaco bruciandosi  I due busti sono finalmente visitabili fino al 31 gennaio 2025

Arrivano ai Musei Vaticani “Anima dannata” e “Anima beata”, due capolavori giovanili di Gian Lorenzo Bernini, opere notissime ma difficilmente visibili al pubblico perché la loro sede abituale è l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede a Roma: l’esposizione ha luogo in occasione del Giubileo e dai eri 19 novembre si protrarrà sino al 31 gennaio 2025.
Le due sculture sono state realizzate nel 1619, quando l’artista aveva appena 21 anni, e rappresentano ciascuna un volto scolpito nel marmo che ritrae una condizione dello spirito: una donna dal volto estatico, in contemplazione verso l’alto della Grazia celeste, è l’anima approdata, o sulla via, della salvezza eterna, mentre l’uomo con il viso deformato da un ghigno di angoscia che guarda verso il basso rappresenta l’anima di fronte alla prospettiva della dannazione eterna. Per ritrarlo, spiega la curatrice della mostra Helena Pérez Gallardo, si narra che Bernini si fosse posto davanti a uno specchio lasciando che la sua mano fosse bruciata dal fuoco di una candela: da lì l’artista realizzò lo schizzo a modello dell’opera. Realtà o leggenda che sia, le due teste poste una di fronte all’altra rappresentano un “memento mori” di grande efficacia artistica.
A commissionarle fu Pedro de Foix de Montoya, chierico letterato dell’Arciconfraternita della Santissima Resurrezione di Cristo Redentore, con sede nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, che con ogni probabilità incaricò Bernini di lasciare i due busti all’istituzione dopo la sua morte. Per i membri di quest’ultima, la meditazione sul paradiso e sull’inferno era uno degli aspetti centrali della devozione. «Bernini è stato il grande regista del Barocco», sottolinea Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani in occasione della presentazione della mostra. Un periodo artistico che in Vaticano «trova le sue massime espressioni grazie alle opere da lui realizzate»: per questo i Musei hanno accolto «con entusiasmo» la proposta dell’ambasciatrice di Spagna presso la Santa Sede Isabel Celaà Diéguez di esporre le Anime del Bernini, opere «che testimoniano la sorprendente capacità tecnica e artistica» dello scultore, architetto, pittore, scenografo e commediografo fin dalla gioventù, sottolinea Jatta che è stata anche curatrice della mostra, accolta in una sala a parte negli spazi della pinacoteca vaticana.
L’esposizione ha anche un risvolto benefico: il ricavato della vendita del catalogo sarà devoluto alle vittime dell’alluvione di Valencia, «una grandissima tragedia frutto del cambiamento climatico che ha provocato un’ingente perdita di vite umane e beni», afferma l’ambasciatrice Isabel Celaà Diéguez.