La pianista Ilaria Loatelli suona Chopin, Brahms e Liszt per la Camerata Sulmonese
SULMONA. Una solista d’eccezione, la giovane e affermata pianista Ilaria Loatelli arriva sul palcoscenico del teatro Caniglia di Sulmona per il secondo appuntamento, domani con inizio alle 17.30,...
SULMONA. Una solista d’eccezione, la giovane e affermata pianista Ilaria Loatelli arriva sul palcoscenico del teatro Caniglia di Sulmona per il secondo appuntamento, domani con inizio alle 17.30, della 72ª stagione della Camerata Musicale Sulmonese, direttore artistico Gaetano Di Bacco.
Il concerto si apre con la Sonata per pianoforte n.2 in si bemolle minore, Op.35 di Fryderyk Chopin. Scritta tra il 1837 e il 1839 la composizione è celebre per il terzo movimento noto come “Marcia funebre”, brano che tutti gli interpreti chopiniani hanno suonato e inciso, a partire dai più grandi come Paderewski, Rachmaninov, Alfred Cortot, Vladimir Horowitz, Arthur Rubinstein, Ivo Pogorelich, Arturo Benedetti Michelangeli e Maurizio Pollini. Il secondo brano di Chopin in programma è Barcarolle op.60, scritta tra l’autunno del 1845 e l’estate del 1846 e dedicata alla baronessa di Stockhausen, sua allieva e moglie di un ambasciatore a Parigi. È uno degli ultimi capolavori del musicista polacco, a lungo considerata un'opera minore ma poi ampiamente rivalutata. Il programma prosegue con una composizione di Johannes Brahms: Variazioni su un tema di Paganini op. 35, opera per pianoforte completata nel 1863 e il cui tema è tratto dal Capriccio n. 24 in la minore di Niccolò Paganini. Scritta inizialmente per Carl Tausig, virtuoso del pianoforte, l’opera si compone di due libri, ciascuno con il tema paganiniano seguito da quattordici variazioni particolarmente virtuosistiche. Fu molto discussa all’inizio come esibizione di virtuosismo tecnico fine a se stesso. Fra le migliori interpretazioni moderne degna di nota quella di Arturo Benedetti Michelangeli. Il concerto si conclude con due brani di Franz Liszt. Il primo, Leggenda n.2 “San Francesco di Paola” composto nel 1863, è una delle due sue composizioni di ispirazione religiosa. La Leggenda di San Francesco da Paola che cammina sulle onde si riferisce al miracolo operato dal Santo quando, dopo il rifiuto di alcuni battellieri di accoglierlo sulla loro imbarcazione, attraversò lo stretto di Messina camminando con sulle onde. Il secondo brano è Parafrasi su Rigoletto, composta probabilmente nel 1859 e pubblicata a Lipsia da Schuberth l'anno seguente. Dall'opera di Verdi, andata in scena a Venezia nel 1853, Liszt prende una delle pagine chiave, “Bella figlia dell'amore”, il grande quartetto del terzo atto.