ITINERARI
La traversata da sogno fino al Cappucciata
Si parte da Campo Imperatore e si va tra neve, faggi e valli
Quando il Gran Sasso degrada verso sud-est, si distende fino ad arrivare nella provincia di Pescara e, poco prima, si erge ancora con una bellissima elevazione: il Monte Cappucciata (1.801m). Questa volta lo raggiungiamo con le racchette da neve, partendo da Campo Imperatore per terminare l’escursione a Villa Santa Lucia (AQ).
Insomma una traversata di quelle che anche d’inverno riescono a realizzare un sogno, sempre che troviate aperta la strada che da Castel del Monte porta a Campo Imperatore, precisamente qualche tornante dopo il Valico Capo di Serre, a quota 1.517 m alla deviazione per il Rifugio Ricotta il che, purtroppo non è assicurato.
Si sale su un sentiero (si tratta di una carrareccia) immacolato e soffice che dopo il rifugio Ricotta (che si trova in cattive condizioni) tocca una fonte e poi costeggia i Coppi del Pacino. Segue una valle, Vallestrina, delimitata dal Monte Meta (1.784m) che la separa dall’altopiano del Voltigno e Monte Capo le Serre (1.771 m) che si affaccia su Castel del Monte. Dopo qualche chilometro di tenue salita, tra abeti, prati, qualche saliscendi e orme di animali selvatici, si segue la carrareccia sulla sinistra e si sale dolcemente verso Capo le Serre (1698 m).
Da qui, prima di proseguire facciamo una piccola deviazione per affacciarci sulla valle del Tirino: il panorama spazia da Bussi, con il Morrone e la Majella, a Castel del Monte e si distinguono chiaramente molti borghi, Capestrano, Calascio e la sua Rocca, Villa Santa Lucia (dove siamo diretti) e poi un Sirente immenso, il massiccio del Velino ad ovest e tutto l’immenso Gran Sasso a Nord.
Il sentiero è ottimamente segnalato e a questo punto scende leggermente per poi percorrere un lungo traverso che ci porta in vista della vetta. A oriente appare bianchissimo l’altopiano del Voltigno e blu il mare Adriatico su cui si adagia Pescara. Si scende ora verso una sterrata che arriva dal paese di Villa Santa Lucia, la si percorre per un breve tratto fino all’incrocio di Vallopiana (1.630 m) per dirigersi dopo un centinaio di metri all’interno di una bellissima valle.
Costeggiando la faggeta si segue la cresta del monte (sentiero 285) e si arriva facilmente sulla cima arrotondata del Cappucciata (3,30 ore dalla partenza, 8 km)
La vetta è una specie di attico di lusso che si affaccia ovunque e a 360° offre una delle vedute più ampie e ammalianti di tutto l’Appennino, provare per credere: il panorama spazia su tutto l’Abruzzo di cui si distinguono tutti gli avvallamenti, le vette, i fiumi e i paesi .
Nella bella stagione il percorso e la vetta sono tutto un pullulare di fiori rosa, magenta, gialli, azzurri, bianchi e di tutte le forme e profumi possibili.
Per scendere ci dirigiamo verso sud, vista Majella e Morrone che sfioriamo con le mani, tagliamo verso est attraversando un boschetto e poi dalla sella prendiamo la carrareccia che scende e attraversa, con una lunga diagonale, tutto il versante sud-ovest del Monte Cappucciata per godere ancora della vista sul Gran Sasso dove il monte Bolza si erge imperioso sulla valle. Dopo 9,5 km (2,45 ore dalla vetta) saremo a Villa Santa Lucia, dove avevamo lasciato la seconda automobile, felici e sereni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Insomma una traversata di quelle che anche d’inverno riescono a realizzare un sogno, sempre che troviate aperta la strada che da Castel del Monte porta a Campo Imperatore, precisamente qualche tornante dopo il Valico Capo di Serre, a quota 1.517 m alla deviazione per il Rifugio Ricotta il che, purtroppo non è assicurato.
Si sale su un sentiero (si tratta di una carrareccia) immacolato e soffice che dopo il rifugio Ricotta (che si trova in cattive condizioni) tocca una fonte e poi costeggia i Coppi del Pacino. Segue una valle, Vallestrina, delimitata dal Monte Meta (1.784m) che la separa dall’altopiano del Voltigno e Monte Capo le Serre (1.771 m) che si affaccia su Castel del Monte. Dopo qualche chilometro di tenue salita, tra abeti, prati, qualche saliscendi e orme di animali selvatici, si segue la carrareccia sulla sinistra e si sale dolcemente verso Capo le Serre (1698 m).
Da qui, prima di proseguire facciamo una piccola deviazione per affacciarci sulla valle del Tirino: il panorama spazia da Bussi, con il Morrone e la Majella, a Castel del Monte e si distinguono chiaramente molti borghi, Capestrano, Calascio e la sua Rocca, Villa Santa Lucia (dove siamo diretti) e poi un Sirente immenso, il massiccio del Velino ad ovest e tutto l’immenso Gran Sasso a Nord.
Il sentiero è ottimamente segnalato e a questo punto scende leggermente per poi percorrere un lungo traverso che ci porta in vista della vetta. A oriente appare bianchissimo l’altopiano del Voltigno e blu il mare Adriatico su cui si adagia Pescara. Si scende ora verso una sterrata che arriva dal paese di Villa Santa Lucia, la si percorre per un breve tratto fino all’incrocio di Vallopiana (1.630 m) per dirigersi dopo un centinaio di metri all’interno di una bellissima valle.
Costeggiando la faggeta si segue la cresta del monte (sentiero 285) e si arriva facilmente sulla cima arrotondata del Cappucciata (3,30 ore dalla partenza, 8 km)
La vetta è una specie di attico di lusso che si affaccia ovunque e a 360° offre una delle vedute più ampie e ammalianti di tutto l’Appennino, provare per credere: il panorama spazia su tutto l’Abruzzo di cui si distinguono tutti gli avvallamenti, le vette, i fiumi e i paesi .
Nella bella stagione il percorso e la vetta sono tutto un pullulare di fiori rosa, magenta, gialli, azzurri, bianchi e di tutte le forme e profumi possibili.
Per scendere ci dirigiamo verso sud, vista Majella e Morrone che sfioriamo con le mani, tagliamo verso est attraversando un boschetto e poi dalla sella prendiamo la carrareccia che scende e attraversa, con una lunga diagonale, tutto il versante sud-ovest del Monte Cappucciata per godere ancora della vista sul Gran Sasso dove il monte Bolza si erge imperioso sulla valle. Dopo 9,5 km (2,45 ore dalla vetta) saremo a Villa Santa Lucia, dove avevamo lasciato la seconda automobile, felici e sereni.
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