IL CONCERTO – intervista alla protagonista
Mara Sattei: «Felice di venire a casa vostra Cantare a Pescara è per me una emozione»
PESCARA. «Sono davvero felice di poter portare la mia musica a Pescara. Credo sia un modo bellissimo per entrare a contatto con il pubblico e, proprio per questo, è sempre emozionante per me...
PESCARA. «Sono davvero felice di poter portare la mia musica a Pescara. Credo sia un modo bellissimo per entrare a contatto con il pubblico e, proprio per questo, è sempre emozionante per me arrivare a casa dei miei fan, nelle loro città e cantare con loro i miei brani». Tra gli ospiti del Festival Dannunziano 2023 c'è anche Mara Sattei, che questa sera sarà protagonista di un concerto gratuito allo Stadio del Mare con inizio alle 21.30. La cantante 28enne di Fiumicino, al secolo Sara Mattei, è reduce dall’uscita del nuovo singolo Piango In Discoteca (Island Records/Universal Music), un brano a cassa dritta che attira verso il centro della pista firmato dalla coppia di produttori multiplatino Takagi & Ketra ed è scritto dalla stessa artista con Davide Petrella.
Semplicità, eleganza, una grande trasversalità che la rende capace di unire pop e urban, tradizione e continua evoluzione, sono tutte caratteristiche che contraddistinguono Mara Sattei. La sua storia musicale ha iniziato a prendere forma già a soli 13 anni e, a oggi, le è valsa la conquista di importanti collaborazioni e numerose certificazioni (16 dischi di platino e 1 disco d’oro). Ha collaborato con importanti colleghi italiani e internazionali, tra cui Damiano David che ha scritto il brano Duemilaminuti (insieme al fratello della cantante Davide Thasup Mattei ed Enrico Brun). La scorsa estate ha cantato nel singolo di Fedez, La dolce vita, certificato cinque volte platino in featuring con Tananai. Di recente, invece, ha preso parte al remix di Il mio nome insieme a Ernia.
Mara, che estate ha vissuto?
Sto portando a termine un tour estivo impegnativo, studiato per rappresentare tutte le sfaccettature della mia musica. I fan hanno cantato con me le mie ballad così come saltato a ritmo di elettronica. In scaletta abbiamo inserito tutti i pezzi che più mi rappresentano in questo momento, e anche qualche chicca inaspettata. Ma l’aspetto per me più importante sta con il rapporto con i fan: ogni volta che mi scrivono o quando li vedo sotto al palco provo un forte senso di gratitudine. Non è per niente scontato che qualcuno si ritrovi nella tua musica e decida di condividere con te momenti così importanti come l’uscita di un album, di un brano o l’esperienza di un concerto, come lo scorso anno al Pinewood (fu tra gli ospiti dell'edizione del 2022 del festival aquilano ndr).
La sua hit Piango in discoteca è parte della colonna sonora pop dell'estate. Come è nata?
Piango in discoteca è un brano nato di getto, in un pomeriggio. Con Takagi & Ketra ci siamo subito presi bene, lo abbiamo chiuso in due giorni, avevamo capito fin dall’inizio che girava forte. Racconta di una storia d’amore finita e di come, nonostante ci si ritrovi in un club a tentare di divertirsi, si finisce poi a piangere e a pensare solo a quella persona. Spesso ciò che viene visto al di fuori non è tutto quello che in realtà proviamo dentro di noi e questo brano lo racconta, tra sonorità elettroniche e malinconia.
Che effetto fa essere chiamati ad aprire il concerto dei Coldplay a San Siro a Milano?
Un’esperienza stupenda. Loro sono stati carinissimi, sin dall’annuncio. Ero con un’amica e mi è arrivata una notifica su Instagram, quando ho aperto l’app e ho visto che erano i Coldplay che mi avevano taggata in una storia dicendo che sarei stata l’opener dei loro 4 live a Milano… sono rimasta senza parole. Tra l’altro non ero mai stata a San Siro, nemmeno per vedere una partita, è stata una prima volta che non potrò dimenticare facilmente.
Su Instagram è arrivata anche la proposta di lavorare a un brano che poi ha portato sul palco di Sanremo.
Proprio così. Damiano mi ha scritto su Instagram che voleva vedermi per un brano che aveva scritto e che voleva farmi ascoltare. Ancora ricordo che ero a Roma e stavo andando a suonare ad un mio concerto. Così appena tornata a Milano ci siamo dati appuntamento e da lì è nato tutto. Lui è un artista incredibile e gli sarò per sempre grata per questa canzone, ci siamo subito trovati e abbiamo lavorato insieme dal primo momento, perché volevamo che nonostante fosse stato scritto da lui, io potessi sentirlo mio. E così è stato, mi ha emozionata così tanto che ho deciso che era il brano giusto per il Festival. Salire sul palco dell’Ariston, poi, è stata un’emozione indescrivibile ognuna delle sere.
Semplicità, eleganza, una grande trasversalità che la rende capace di unire pop e urban, tradizione e continua evoluzione, sono tutte caratteristiche che contraddistinguono Mara Sattei. La sua storia musicale ha iniziato a prendere forma già a soli 13 anni e, a oggi, le è valsa la conquista di importanti collaborazioni e numerose certificazioni (16 dischi di platino e 1 disco d’oro). Ha collaborato con importanti colleghi italiani e internazionali, tra cui Damiano David che ha scritto il brano Duemilaminuti (insieme al fratello della cantante Davide Thasup Mattei ed Enrico Brun). La scorsa estate ha cantato nel singolo di Fedez, La dolce vita, certificato cinque volte platino in featuring con Tananai. Di recente, invece, ha preso parte al remix di Il mio nome insieme a Ernia.
Mara, che estate ha vissuto?
Sto portando a termine un tour estivo impegnativo, studiato per rappresentare tutte le sfaccettature della mia musica. I fan hanno cantato con me le mie ballad così come saltato a ritmo di elettronica. In scaletta abbiamo inserito tutti i pezzi che più mi rappresentano in questo momento, e anche qualche chicca inaspettata. Ma l’aspetto per me più importante sta con il rapporto con i fan: ogni volta che mi scrivono o quando li vedo sotto al palco provo un forte senso di gratitudine. Non è per niente scontato che qualcuno si ritrovi nella tua musica e decida di condividere con te momenti così importanti come l’uscita di un album, di un brano o l’esperienza di un concerto, come lo scorso anno al Pinewood (fu tra gli ospiti dell'edizione del 2022 del festival aquilano ndr).
La sua hit Piango in discoteca è parte della colonna sonora pop dell'estate. Come è nata?
Piango in discoteca è un brano nato di getto, in un pomeriggio. Con Takagi & Ketra ci siamo subito presi bene, lo abbiamo chiuso in due giorni, avevamo capito fin dall’inizio che girava forte. Racconta di una storia d’amore finita e di come, nonostante ci si ritrovi in un club a tentare di divertirsi, si finisce poi a piangere e a pensare solo a quella persona. Spesso ciò che viene visto al di fuori non è tutto quello che in realtà proviamo dentro di noi e questo brano lo racconta, tra sonorità elettroniche e malinconia.
Che effetto fa essere chiamati ad aprire il concerto dei Coldplay a San Siro a Milano?
Un’esperienza stupenda. Loro sono stati carinissimi, sin dall’annuncio. Ero con un’amica e mi è arrivata una notifica su Instagram, quando ho aperto l’app e ho visto che erano i Coldplay che mi avevano taggata in una storia dicendo che sarei stata l’opener dei loro 4 live a Milano… sono rimasta senza parole. Tra l’altro non ero mai stata a San Siro, nemmeno per vedere una partita, è stata una prima volta che non potrò dimenticare facilmente.
Su Instagram è arrivata anche la proposta di lavorare a un brano che poi ha portato sul palco di Sanremo.
Proprio così. Damiano mi ha scritto su Instagram che voleva vedermi per un brano che aveva scritto e che voleva farmi ascoltare. Ancora ricordo che ero a Roma e stavo andando a suonare ad un mio concerto. Così appena tornata a Milano ci siamo dati appuntamento e da lì è nato tutto. Lui è un artista incredibile e gli sarò per sempre grata per questa canzone, ci siamo subito trovati e abbiamo lavorato insieme dal primo momento, perché volevamo che nonostante fosse stato scritto da lui, io potessi sentirlo mio. E così è stato, mi ha emozionata così tanto che ho deciso che era il brano giusto per il Festival. Salire sul palco dell’Ariston, poi, è stata un’emozione indescrivibile ognuna delle sere.